Il cristianesimo nel cyberspazio: tra fede, politica e nuove crociate digitali

Il cristianesimo si espande nel mondo digitale, con movimenti religiosi che sfruttano il web per diffondere messaggi e influenzare la politica.

Prima o poi sarebbe successo, era solo questione di tempo. Quindi non stupisce più di tanto il successo sul web del cristianesimo nelle sue varie modalità. Negli Usa dove esistono varie chiese, alcune di dubbia origine, i predicatori si danno da fare su YouTube. Il noto miliardario Elon Musk è stato nominato dal neo presidente degli USA, Donald Trump, capo del Dipartimento per l’efficienza governativa, col compito di tagliare spese e burocrazia. Intanto, ha esortato gli adepti del New Apostolic Reformation (NAR), espressione di una fede teologica suprematista cristiana, a sostenere che è arrivato il Regno del Signore.

A conferma che l’uso del web è ormai per tutti i gusti. D’altronde si usano gli arnesi a disposizione in un determinato periodo storico! Infatti anche il Vaticano ha instaurato relazioni di amorosi sensi con l’Intelligenza Artificiale (IA), tanto che ha predisposto un Giubileo dei missionari digitali e degli influencer cattolici. E’ la versione digitale per parlare alle… “pecorelle smarrite”. Papa Francesco è un convinto sostenitore di questo assunto, tanto che ha definito “Internet un dono di Dio”. L’aspetto controverso è che lo sviluppo tecnologico sia stato un detonatore di spiritualità e magia, quasi una terapia allo strabordare dei dati e degli algoritmi.

Nel Natale del 1995 papa Karol Woityla, debuttò online.

La Chiesa è stata sempre attenta all’evoluzione della società, infatti a Natale del 1995, con papa Karol Woityla, debuttò online. Di fatto, i cattolici si sono dimostrati più pragmatici dei laici sugli sviluppi tecnologici, che hanno preferito i suoi aspetti teoretici. Poi esiste il cristianesimo aggressivo, quello senza fronzoli, che va dritto alla “pancia” della gente. Negli USA è rappresentato dal NAR, intorno a cui si sono riunite varie chiese fondamentaliste. Questo movimento in politica ha mostrato molta simpatia per gruppi di estrema destra e per i suprematisti bianchi.

Nelle recenti elezioni presidenziali ha appoggiato il vincitore della contesa elettorale Donald Trump, visto come esponente di una concezione di società che si oppone alla secolarizzazione della stessa. E’ una sorta di guerra a colpi di like usati come armi per difendersi dai sostenitori dei diritti civili, gli ideologi del gender, dell’aborto e dei materialisti, le nuove “armate” che ostacolo la realizzazione del Regno di Dio sulla terra. Si tratta di armi che non provocano ferite, ma sono, comunque, efficaci a rafforzare l’idea che si ha delle questioni. Ai fautori delle nuove crociate via web, sono comparsi altri “nemici”: gli atei e agnostici. Nel 1991 erano solo il 6% della popolazione, oggi sono il 30%. Qualche domanda i vari teorici dei diversi “gruppi religiosi” dovrebbero porsela, prima di lanciare i loro anatemi a mo’ di dardi acuminati con la speranza di raggiungere l’obiettivo.

In prima linea nell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 c’erano anche molti cattolici integralisti.

Anche i cattolici statunitensi si sono distinti per la loro grinta, determinazione e aggressività. Molti di loro sono stati… in prima linea nell’assalto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021, la sede del Governo degli Stati Uniti che ospita l’edificio con cupola del Campidoglio, il Senato, la Camera dei rappresentanti e la Corte Suprema. Ci fu un tentativo di insurrezione dopo il discorso di Donald Trump ai suoi sostenitori, con il quale il Presidente uscente contestò il risultato delle elezioni presidenziali del 2020 che lo avevano visto sconfitto. Ritornato alla casa Bianca Trump ha concesso il “perdono presidenziale” a più di 800 manifestanti dichiaratisi colpevoli, tra cui ci sono 200 condannati a pene che oscillano da pochi mesi a 22 anni di carcere. E’ una chiara guerra agli infedeli, ai senza dio con in mano la Bibbia da una parte e il mouse del computer o lo screen dello smartphone dall’altra. E’ lo spirito dei tempi. E’ il web bellezza!

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