Il “business” della banconote in euro false: in Italia il 20% di pezzi ritirati

I numeri forniti dalla Bce per il 2024: i biglietti ritirati dalla circolazione sono stati 467mila. In aumento del 15,7% rispetto al 2023.

Roma – C’è un vero e proprio “business” dietro il traffico di soldi falsi. Circa 554mila banconote in euro false sono state ritirate, secondo i numeri forniti dalla Bce per il 2024. Nel corso dello scorso anno il numero delle contraffazioni individuate e revocate è aumentato considerevolmente rispetto all’anno precedente, quando i biglietti ritirati dalla circolazione erano 467mila. In Italia, secondo la Banca centrale europea, nel 2024 le banconote false sono aumentate del 15,7% rispetto al 2023. Ma se si prende in considerazione il dato relativo al 2022, il numero è quasi raddoppiato (+96,5%). Ma come è possibile riconoscere i pezzi falsificati?

Le banconote contraffatte sono spesso facilmente individuabili. Prima di tutto, non contengono le caratteristiche di sicurezza o ne recano solo imitazioni. Come suggerisce Il Sole 24 Ore, per riconoscere un biglietto falsificato è possibile adottare il metodo “toccare, guardare, muovere”, che si articola in tre passaggi. Toccare la banconota: i falsi spesso hanno una particolare consistenza che li distingue dai pezzi autentici. Guardare la banconota in controluce: la filigrana con ritratto e il filo di sicurezza sono visibili. Muovere la banconota: la striscia argentata a lato del biglietto mostra il ritratto di Europa, mentre il numero verde crea l’effetto di una luce in verticale.

Come si legge sul sito ufficiale della Banca d’Italia, “chiunque abbia dubbi sull’autenticità di una banconota in suo possesso”, “non deve tentare di spenderla perché commetterebbe un reato“. “Deve invece farla esaminare da addetti agli sportelli delle banche, degli uffici postali o delle Filiali della Banca d’Italia”. Come sottolinea ancora Bankitalia, se si possiede una banconota sospetta è necessario consegnarla in una delle filiali dell’istituto che offrono il servizio oppure in uno degli sportelli bancari o uffici postali, che provvederanno a inviarla a loro volta alla Banca d’Italia. Qualora la banconota fosse ritirata dalla circolazione, “il cittadino riceve una copia del verbale di ritiro”.

Le banconote sospette vengono esaminate “dal Centro Nazionale di Analisi (CNA) delle falsificazioni delle Banca d’Italia a Roma, che ne accerta definitivamente l’autenticità o la falsità”. Se la banconota risulta autentica, “il cittadino viene rimborsato del valore della banconota preferibilmente con un bonifico o, in alternativa, con un vaglia cambiario della Banca d’Italia emesso a suo nome”. Se risulta contraffatta, “non riceverà alcun rimborso”. Stando ai numeri della Bce, i falsi si individuano soprattutto nei biglietti da 20 euro (nel 2024 sono stati ritirati 56.083 banconote per un valore di 1.121.660 euro) e quelli da 50 euro (49.190 pezzi ritirati per un valore di 2.459.500 euro).

Non mancano anche le banconote da 100 euro contraffatte: 7.255 pezzi revocati per un valore complessivo di 725.500 euro. Seguono poi i biglietti da 5 euro (1.418 falsi per un valore di 7.090 euro), quelli da 200 euro (1.231 biglietti per un valore di 246.200 euro) e infine 500 euro (218 falsi per un valore di 109.000 euro). E ancora, nell’era dei social network, le truffe online proliferano con allarmante rapidità. Una di queste è la truffa dei soldi finti”, diffusasi su diverse pagine web e gruppi social, inclusi quelli legati alla città di Trieste. Lo schema è semplice: si promettono ingenti somme di denaro, spesso in banconote da 50, 100 e 200 euro, confezionate in buste dall’aspetto invitante. Il potenziale truffato, attirato dal miraggio di un facile guadagno, deve versare una somma ridotta per “sbloccare” l’invio del denaro. L’offerta, presentata con foto accattivanti e corredate da una carta bancomat falsa, mira a conquistare la fiducia del navigatore online.

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