Cani rapiti: il fenomeno che fa tremare i padroni tra estorsioni e vendite illecite

Il furto di cani è in preoccupante aumento: nel 2017 rappresentava appena lo 0,4% dei casi segnalati, ma negli ultimi anni la percentuale è salita, con una media di quasi mille animali all’anno.

Chiunque possieda un animale sa che il timore più grande è perderlo. E se questo accade per mano di un ladro, la paura si trasforma in angoscia. In Italia, il furto di cani è un fenomeno in preoccupante aumento: nel 2017 rappresentava appena lo 0,4% dei casi segnalati, ma negli ultimi anni la percentuale è salita, con una media di quasi 1.000 cani rubati ogni anno, secondo i dati dei Carabinieri del Nucleo operativo antibracconaggio.

Dietro ogni numero c’è una storia. Come quella di Soverato, dove un giovane si è visto portare via il proprio American Staffordshire durante una passeggiata. Il ladro ha agito in pochi secondi e, poco dopo, ha contattato il proprietario chiedendo 500 euro di riscatto. Il lieto fine è arrivato grazie all’intervento dei Carabinieri, che hanno arrestato il responsabile e riportato il cane a casa.

Altro episodio a Pontremoli, in provincia di Massa Carrara. Durante una rapina in un’abitazione, i malviventi hanno portato via anche Milo, un barboncino regalo per una bambina di otto anni. Dopo cinque giorni di ricerche e mobilitazione sui social, il cucciolo è stato ritrovato abbandonato nella zona industriale.

Il traffico illecito di animali non conosce confini. Nel Regno Unito, un’indagine del Mirror stimava nel 2017 un mercato nero da oltre 120.000 sterline l’anno. In Germania, la polizia ha fermato un rapitore seriale di cuccioli rivenduti online. A smascherarlo, una donna che, acquistato un cane “abbandonato”, ha scoperto la verità grazie al microchip.

Proprio il microchip resta uno degli strumenti più efficaci per ritrovare gli animali scomparsi. E, oggi più che mai, i social network si stanno rivelando un alleato prezioso per far tornare a casa i nostri amici a quattro zampe.

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