Francesco Diviesti

Francesco Diviesti, i genitori riconoscono i gioielli trovati sul corpo carbonizzato. Attesa l’autopsia

Braccialetto e collana sono identici a quelli indossati dal parrucchiere scomparso a Barletta; erano sul corpo rinvenuto in un rudere tra Canosa e Minervino. Indagati 5, ipotesi omicidio mafioso.

Barletta – Appartengono con tutta probabilità a Francesco Diviesti il braccialetto e la collanina ritrovati sul corpo semicarbonizzato rinvenuto il 29 aprile in un rudere abbandonato tra Canosa di Puglia e Minervino Murge, nel nord della provincia di Barletta-Andria-Trani. I due oggetti, identici a quelli che il 26enne parrucchiere di Barletta era solito indossare, sono stati mostrati ai genitori del giovane ieri, nel corso delle procedure per l’affidamento dell’incarico di autopsia. La madre e il padre li hanno riconosciuti come appartenenti al figlio.

Francesco Diviesti, cinque indagati per omicidio mafioso

Francesco Diviesti era scomparso il 25 aprile. Quattro giorni dopo, il 29 aprile, è stato trovato un cadavere bruciato in un’area rurale. A pochi metri, anche una villa ora sotto sequestro. L’identificazione ufficiale della vittima sarà possibile solo dopo l’autopsia, affidata alla dottoressa Sara Sablone dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari.

Sulla vicenda indaga la Direzione distrettuale antimafia di Bari, che ha aperto un fascicolo per omicidio aggravato dal metodo mafioso. Al momento risultano cinque persone indagate, tra i 25 e i 57 anni: si tratta di tre uomini residenti a Barletta, un uomo di Minervino Murge, proprietario della villa adiacente al rudere e un albanese, al momento irreperibile.

Un delitto pianificato

La pista seguita dagli investigatori è quella di un omicidio pianificato con modalità mafiose, forse legato a dinamiche criminali locali. Il rudere in cui è stato rinvenuto il corpo si trova in una zona isolata, non lontano da immobili sequestrati.

Gli inquirenti non escludono che il luogo sia stato scelto proprio per rendere difficile l’identificazione della vittima, anche a causa dello stato in cui è stato trovato il corpo.


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