Che orrore, metteranno la farina di insetti ovunque. Ma il rischio di allergie è troppo alto perché venga inserita di nascosto. Ragionamento che non ha placato il dibattito pubblico che nel Bel Paese si schiera contro queste schifezze.
Roma – A sentire certi nostri concittadini le autorità di Bruxelles non aspettano altro che infilarci grilli vivi nei biscotti, o nutrirci a forza come le oche versando larve da un imbuto. Qualcuno parla già di complotti del Nuovo Ordine Mondiale: in realtà la farina di insetti sarà probabilmente un ingrediente raro sulle nostre tavole. Quali i benefici e i malefici della nuova, chiacchieratissima delizia?
Gli insetti fanno parte – assieme ad alghe, meduse e carne in vitro, dei cosiddetti novel food, ossia dei cibi che secondo gli esperti nutriranno il pianeta nel futuro sovrappopolato e martoriato dall’inquinamento a cui stiamo andando intorno. Per questo, l’Unione Europea ha approvato l’utilizzo alimentare di alcune farine a base di insetti, ricche di proteine. Non solo a base di grilli essiccati, ma anche a base di larve – insomma – abbastanza per motivare un moto di disgusto.
Premesso che si tratta di un qualcosa di atavico – quanto è razionale il nostro ribrezzo per gli insetti? C’è veramente da temere di ingurgitarne qualche pezzo nei nostri piatti preferiti? Mettono a rischio la salute?
La questione degli allergeni – perché ce lo faranno sempre sapere
Secondo gli esperti, i grilli allevati in condizioni controllate non dovrebbero sviluppare nessuna tossina. Tuttavia, possono pur sempre contenere la chitina, proteina contenuta nel carapace degli insetti, che può dare luogo a violente reazioni allergiche. Dunque, indicare chiaramente il prodotto è completamente nell’interesse dei produttori alimentari: rischierebbero altrimenti di causare danni fisici o persino la morte a un cliente, con conseguenza disastrose in termini giudiziari e d‘immagine.
Dunque c’è poco da dire: difficile avere brutte sorprese riguardo alla questione degli insetti. Ma ci sono altri favori da considerare.
Il costo
Il problema è un altro: i grilli costano quanto l’astice e – parliamoci chiaro – non sanno di niente. Al momento, non esistono filiere europee in grado di produrli in massa a un prezzo vantaggioso. La situazione non cambierà a meno che diventi certo che nascerà un mercato sufficientemente ampio: e non ha ancora il caso, in un paese in cui il 70% degli individui si rifiuta categoricamente anche solo di provarli. Probabilmente, il cibo di origine insettoide rimarrà un piatto curiosity per decenni.
I vantaggi
Le ragioni a favore ci sono: molte proteine, impatto ambientale scarso, molti elementi nutritivi importanti. Certo, c’è da superare l’elemento psicologico del disgusto, ma in fondo mangiamo quasi tutti i giorni la cocciniglia, colorante tratto dall’esoscheletro delle formiche e presenti in moltissime bibite gassate. Noi mangiamo già gli insetti: solo che non c’è ne rendiamo conto.