Elezioni – Continua la soap opera delle politiche

Partiti e coalizioni proseguono nell’accurato calcolo delle poltrone da arraffare ma non si preoccupano affatto dell’assenza di contenuti nei loro programmi. Il Terzo Polo ci salverà? Ma fatemi il piacere…

Roma – Partiti e coalizioni affilano le armi e configurano programmi privi di argomenti concreti. I “battibecchi” tra i leader si infittiscono sempre più. Si parla ormai direttamente sui social, sperando che i vari cinguettii e post vengano letti dagli utenti-elettori sempre più infastiditi. Inutile dire che per adesso i problemi degli italiani sono altri e le distrazioni estive in questo periodo non aiutano a capire. Ma si va avanti lo stesso.

Un debole segnale di speranza proviene dal progetto politico comune del Terzo Polo di Azione ed Italia Viva. Infatti Carlo Calenda si è dichiarato totalmente d’accordo con Matteo Renzi per fare un gruppo unico in Parlamento per tutti gli eletti del terzo Polo. Si agirà, secondo quanto affermato da Renzi, in continuità con quanto succede in Europa.

“…Siamo anche l’unica coalizione fra partiti alleati – ha edtto Renzi – che lo sono anche nell’Ue, gli altri invece hanno ciascuno una casa europea diversa. È chiaro che la nostra partita – ha aggiunto anche Calenda – si gioca sul proporzionale al Senato e sulla capacità di attrarre voti moderati e riformisti di gente che vuole andare avanti con l’agenda Draghi e ritiene che quello che è successo sia stato un momento che segna la fine della seconda Repubblica…”.

Carlo Calenda leader di “Azione”

In ogni caso, quando ci sono quattro coalizioni la storia del voto utile è matematicamente errata. Tra partiti e coalizioni non c’è più una partita in due campi solo fra destra e sinistra. Berlusconi, invece, al momento ha un altro obiettivo, Enrico Letta. L’attacco contro il Pd di Enrico Letta è arrivato direttamente dal Cavaliere nel suo intervento al comitato di presidenza di Forza Italia:

“…Il Pd è un partito che da molti anni si identifica con la gestione del potereaggiunge l’ex Premier – senza essere legittimato da una vittoria elettorale. Oggi sono terrorizzati dalla sconfitta, ma non sanno come evitarla. Anche che lo stesso segretario dem, ha il complesso di non essere abbastanza di sinistra visto che viene dal mondo cattolico e quindi cerca in tutti i modi di coprirsi le spalle su quel fronte adottando parole d’ordine, atteggiamenti e contenuti profondamente divisivi…”.

L’intramontabile Silvio Berlusconi

Berlusconi insiste, però, sulla riforma burocratica, la giustizia e la flat tax al 23%, sostenendo che non è una tassa che favorisce i ricchi, ma una tassa progressiva, come vuole la Costituzione, perché i primi 13.000 euro di reddito non saranno tassati. Insomma ce n’è per tutti i gusti. In ogni caso Matteo Renzi, ha annunciato di volere sfidare in un “duello elettorale” il numero uno di Forza Italia, nella circoscrizione di Milano, anche se in un confronto civile e pacato.

In attesa di vederli duellare sul campo, Renzi ha sferrato i primi colpi a distanza su uno dei temi rilanciati Berlusconi nei giorni scorsi. Infatti il “Polo Calenda-Renzi” è favorevole al presidenzialismo e l’elezione diretta di chi governa secondo il meccanismo del Sindaco d’Italia, che sarà anche nel programma elettorale. Il meccanismo, però, pensato da Renzi è quello per l’elezione del Sindaco. Una riforma semplice e facilmente comprensibile dai cittadini che già sanno come funziona. La sfida è appena iniziata. Vedremo.

Il primo exploit della campagna elettorale, comunque, avverrà in casa di Comunione e Liberazione, cioè al Meeting dell’amicizia di Rimini, che quest’anno si apre oggi 20 agosto. Il programma è interessante: oltre Mario Draghi, sono previste le presenze, per un dibattito, moderato dal direttore del Corriere della Sera, di Enrico Letta, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Ettore Rosato, Luigi Di Maio, Maurizio Lupi. Grandi esclusi Conte e Calenda.

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