Il post rimosso dopo un’ondata di critiche feroci. Lui si difende: “È un’estremizzazione di un prototipo di personaggi”.
Trento – Un annuncio di lavoro pubblicato su Facebook dallo chef napoletano Paolo Cappuccio ha scatenato una bufera sui social e non solo, trasformando una ricerca di personale per un hotel a 4 stelle in Val di Fassa, Trentino, in un caso nazionale di discriminazione. Il post, rimosso dopo un’ondata di critiche, escludeva esplicitamente “comunisti/fancazzisti” e persone con “problemi di orientamento sessuale”, suscitando indignazione per il linguaggio omofobo e classista. Cappuccio, noto per la sua carriera in ristoranti stellati e per il 149° posto ai Best Chef Awards 2017, ha difeso il suo annuncio come uno “sfogo di stanchezza mentale”, ma le sue parole non hanno placato le polemiche.
Venerdì 4 luglio 2025, sull’account Facebook di Paolo Cappuccio è apparso un annuncio per la selezione di personale per un hotel a 4 stelle in Val di Fassa, Trentino, in vista di un’apertura invernale da dicembre 2025 a marzo 2026. L’offerta riguardava tre posizioni: uno chef, tre capi partita e un pasticcere, con stipendi tra 2.000 e 4.000 euro al mese. Fin qui, un annuncio standard. Tuttavia, Cappuccio ha specificato chi non fosse gradito: “Comunisti/fancazzisti, persone con problemi di alcol, droghe e di orientamento sessuale. Quindi, se eventualmente resta qualche soggetto più o meno normale… ben volentieri”. Il post è stato rimosso poche ore dopo la pubblicazione a causa di un’ondata di critiche, ma gli screenshot hanno continuato a circolare su Instagram, Twitter/X e altre piattaforme, amplificando la polemica, con utenti che accusano lo chef di omofobia, classismo e atteggiamenti retrogradi.
Intervistato dal Corriere del Trentino, Paolo Cappuccio, 52 anni, napoletano con 35 anni di carriera in ristoranti stellati come La Stube del Bio Hotel Hermitage a Madonna di Campiglio e La Casa degli Spiriti sul Garda, ha definito l’annuncio un “atto di disperazione” dovuto alle difficoltà post-Covid nel trovare personale affidabile. “È un’estremizzazione di un prototipo di personaggi”, ha dichiarato, lamentando esperienze con collaboratori che “si mettono in malattia, bruciano infornate di pesce al sale o non svolgono le mansioni”. Cappuccio ha sostenuto di non voler discriminare, ma di cercare “persone oneste, con un’idea chiara della loro posizione nella brigata”. Ha aggiunto: “Se si presentano persone con idee di sinistra, volenterose, non le escludo”. Sulla frase relativa all’orientamento sessuale, lo chef ha precisato: “Mi è capitato di avere persone non etero che esibivano in modo eccessivo il loro modo di vivere, fino a dar fastidio. In brigata si creavano problemi, litigi, insulti”. Ha poi aggiunto: “Io ho amici gay, usciamo e andiamo in vacanza insieme, ma sul lavoro uno sta al suo posto”.
Dichiarazioni che non hanno placato le critiche, con utenti che hanno ribattuto: “L’unico problema di orientamento sessuale ce l’hai tu”, o che hanno ironizzato sulla sua reputazione: “Ti mandino a cucinare alla Caritas”.