L’interrogatorio di Daniela Ferrari è durato soltanto otto minuti, interrotto da un leggero malore della donna.
Milano – L’interrogatorio di Daniela Ferrari, 65 anni, madre di Andrea Sempio, il 37enne indagato per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, è durato appena otto minuti. Convocata questa mattina nella caserma del Nucleo Investigativo di via della Moscova a Milano, la donna ha risposto a ogni domanda con la stessa frase: “Su questo punto mi avvalgo della facoltà di non rispondere in quanto prossimo congiunto dell’indagato”, come previsto dall’articolo 199 del codice di procedura penale. Un lieve malore ha poi costretto gli inquirenti a interrompere la verbalizzazione, congedando la teste anzitempo.
Accompagnata dall’avvocata di Sempio, Angela Taccia, che non ha assistito all’interrogatorio, Ferrari è apparsa provata ma in buone condizioni di salute quando ha lasciato la caserma poco prima delle 11. Circondata da telecamere e fotografi, non ha rilasciato dichiarazioni, salendo su un taxi per tornare a Garlasco.
Le poche domande poste dai carabinieri, su delega della Procura di Pavia, si sono concentrate sugli orari della mattina del delitto e sullo scontrino del parcheggio di Vigevano, già al centro delle indagini precedenti. Ferrari era stata interrogata su questi temi il 6 ottobre 2008, come testimone, e il 15 febbraio 2017, come madre dell’allora indagato Sempio, archiviato poco dopo. Nel 2017, davanti alla pm Giulia Pezzino e al procuratore aggiunto Mario Venditti, aveva fornito dettagli sulla giornata del 13 agosto 2007:
si era svegliata alle 7.30 e uscita di casa alle 8.15 per andare a Gambolò, dove aveva cercato di far duplicare un telecomando per il cancello, trovando il negozio chiuso.
Aveva fatto la spesa in un supermercato di Gambolò, tornando a casa verso le 10 per lasciare l’auto ad Andrea, che doveva recarsi in una libreria a Vigevano. Riguardo allo scontrino di Vigevano, emesso alle 10.18 del 13 agosto 2007, aveva dichiarato che fu trovato dal marito sulla macchina e conservato per precauzione, temendo che gli amici di Marco Poggi, fratello di Chiara, sarebbero stati interrogati.
Una domanda specifica su cosa avesse fatto mentre Chiara Poggi veniva uccisa, tra le 9 e le 11 del 13 agosto 2007, ha preceduto il lieve malore che ha portato all’interruzione dell’interrogatorio. Non è chiaro se il malore sia stato causato dallo stress o da altri fattori, ma la decisione di congedare la teste ha impedito di affrontare un altro tema cruciale: le affermazioni trasmesse dalla trasmissione “Le Iene” su un presunto accesso di Sempio ad atti d’indagine prima dell’interrogatorio del 2017. In un audio, Ferrari aveva suggerito che l’avvocato dei Poggi, Gian Luigi Tizzoni, avesse fornito documenti, salvo poi ritrattare a “Quarto Grado”.