Crisi idrica a Enna, tra manifestazioni e inchieste della magistratura

Guerra dell’acqua in Sicilia con i cittadini che scendono in piazza per denunciare la cattiva gestione dell’emergenza idrica.

Enna – Circa 300 persone si sono radunate in piazza Garibaldi, dove ha sede la prefettura, per partecipare alla manifestazione organizzata dal comitato Senz’Acqua Enna e denunciare la “cattiva gestione dell’emergenza idrica” che mette in ginocchio la città. La crisi idrica anima le folle. Con cartelli, striscioni e fischietti hanno sfilato lungo via Roma fino alla sede di AcquaEnna, il gestore del servizio idrico, più volte contestato dal movimento che nei mesi scorsi ha anche presentato un esposto in Procura per interruzione di pubblico servizio. Anche la magistratura ha aperto un’inchiesta sulla gestione della crisi idrica.

Il movimento contesta anche la poca chiarezza sull’approvvigionamento idrico e il caro bollette con tariffe arrivate quasi 5 euro al metro cubo. Dopo il distacco dalla diga Ancipa, Enna continua ad avere l’acqua ogni sei giorni e il razionamento, ha annunciato l’ente gestore, sarà costante anche durante il periodo natalizio. Attualmente la città è rifornita da due pozzi: Bannatelle 3 ed il surplus proveniente da Leonforte. Non si conosce quando verranno messi in funzione gli altri: Bannatelle 2 e 5, che non sono ancora legati alla rete comunale. Una delegazione di manifestanti è ora all’interno degli uffici di Acquaenna a colloquio con la dirigenza.

I manifestanti hanno rilanciato, ancora una volta, il tema della gestione pubblica dell’acqua, chiedendo, a gran voce, lo stop all’affidamento alla società privata e lamentando l’assoluta assenza di istituzioni e rappresentanti politici. Nel corso di alcune sedute del consiglio comunale sono state votate mozioni per impegnare le amministrazioni a risolvere il contratto tra Acqua Enna e l’Ati, l’assemblea che riunisce i sindaci dell’ennese. Nei giorni scorsi, l’occupazione della diga Ancipa, tra Enna e Messina, da parte dei 5 sindaci dei comuni cosiddetti ‘Ancipa dipendenti’ che dipendono esclusivamente dalla diga per l’approvvigionamento idrico: Troina, Gagliano Catelferrato, Cerami, Nicosia e Sperlinga . Stamattina alla diga è previsto un sit-in per aggiornare i tanti cittadini presenti alla manifestazione di protesta insieme ai rappresentanti dei movimenti in difesa dei territori.

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, continua a seguire “l’evolversi della situazione relativa agli approvvigionamenti idrici dell’Ancipa, in costante contatto con il capo della Protezione civile regionale, il prefetto di Enna, i vertici ministeriali e i rappresentanti di Siciliacque, al fine di monitorare e coordinare le operazioni necessarie per affrontare l’emergenza”, diceva una nota dei giorni scorsi. Il presidente “stigmatizza e condanna senza riserve le azioni poste in essere senza il rispetto delle regole, soprattutto se attuate da rappresentanti istituzionali e in momenti di forte tensione sociale”, ribadendo l’importanza di “comportamenti improntati alla trasparenza e alla responsabilità a tutti i livelli”.

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