Manhattan è uno dei distretti di New York, negli Stati Uniti d’America, situato alla foce del fiume Hudson. A maggio è stato teatro di un evento molto spettacolare che si verifica solamente due volte all’anno.
Roma – Manhattan è considerato il cuore pulsante della metropoli, uno dei poli commerciali, finanziari e culturali più rilevanti al mondo. Tra le sue peculiarità sono da menzionare il grattacielo Empire State Building e il Central Park, il più grande parco pubblico. Inoltre, Times Square, la piazza detta “l’incrocio del mondo”, nota soprattutto per i grandi e numerosi cartelloni pubblicitari animati e digitali, illumina coi neon il teatro di Broadway. È stato il luogo ideale per ambientarci romanzi, serie televisive e film. Basti ricordare il celebre film “Manhattan” del 1979 di Woody Allen.
Ebbene i cittadini di questo suggestivo distretto newyorchese hanno assistito ad un evento strabiliante, lo scorso fine maggio, che si verifica solo due volte all’anno. Il fenomeno è definito “Manhattanhenge”, vale a dire quando il sole calante al tramonto si inserisce, come in un puzzle, tra le linee dei grattacieli della città. La BBC (British Broadcasting Corporation, società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo nel Regno Unito) ha spiegato che il nome si deve all’astrofisico Neil deGrasse Tyson. Lo scienziato ha spiegato che quella visione gli ricordava Stonehenge (pietra sospesa), un sito neolitico nei pressi di Amesbury nello Wiltshire, Inghilterra, noto per un insieme circolare di pietre erette, dette megaliti. Soprattutto durante i solstizi, col sole allineato ai megaliti.
Tyson rimase molto turbato dall’emotività che le immagini del sole possono sprigionare sulla mente, sulla cultura e civiltà umana. Per questi motivi desiderò che un evento simile potesse verificarsi anche a New York, dopo quello che aveva ammirato in Inghilterra. Durane il “Manhattanhenge”, accorrono migliaia di turisti, ma anche gli stessi newyorchesi, attratti dal fenomeno, che si palesa nel mese di maggio e di luglio ogni due anni e che dura due giorni consecutivi. In pratica, tre settimane prima e tre dopo il solstizio d’estate. Ma non è finita qui, perché ne esiste anche una forma invernale e contraria, il cui protagonista indiscusso è il sole all’alba. La città della “Grande mela” non è la sola citta nordamericana, ad avere l’esclusiva e godere di questi spettacoli naturali, definiti “henge phenomena” (tempio megalitico).
Capita in tutte le metropoli dotate di grandi grattacieli e di strade lunghe e dritte, come Chicago, Montréal e Toronto. È da ricordare che l’appellativo “La Grande Mela”, in riferimento alla più famosa città americana, comparve per la prima volta nel 1909, quando E.S. Martin nel suo libro “The Wayfarer in New York” paragonò lo stato di New York a un albero di melo, con le radici nella valle del Mississippi e il frutto a New York City. Il fenomeno, avvenuto il 29 e 30 maggio scorsi, si replicherà il 12 luglio. Sul sito dell’American Museum of Natural History, lo scienzato Neil deGrasse Tyson ha scritto, schernendo presunti significati esoterici attribuiti a certi ritrovamenti archeologici:
“Si dà il caso che questi due giorni corrispondano al Memorial Day (giorno di commemorazione dei soldati caduti in tutte le guerre) e all’All Star break (la partita delle stelle) del baseball. I futuri antropologi potrebbero concludere che attraverso il sole, il popolo americano adorava la guerra e il baseball”.
Non c’è che dire: la natura ci sorprende sempre. Ancora una volta ci ha donato uno spettacolo quasi magico, emozionante e struggente che per un attimo, solo per un attimo, da vivere intensamente, ci aiuta a distaccarci dal gramo quieto vivere quotidiano!