I temi affrontati sono molteplici: dagli armamenti al diritto allo studio, dalla legge di Bilancio alla retorica della meritocrazia sino al volere tutto e subito. Senza, ovviamente, proporre alternative concrete in un momento in cui il governo deve fare i conti con milioni di poveri e decine di aziende che chiudono i battenti ogni giorno. Poche idee e confuse.
Roma – Governo che va, protesta che viene. Ieri, nelle maggiori città italiane, si è svolto il “No Meloni Day”, una sorta di mobilitazione studentesca contro il governo e le sue politiche in tema di istruzione, organizzato da Rete degli Studenti Medi, Unione degli Universitari e collettivi locali. Cortei, sit-in, assemblee e tanta voglia di trascorrere un giorno all’aria aperta fuori dalle aule scolastiche. A Roma il corteo autorizzato si è mosso dal Circo Massimo (piazzale Ugo La Malfa) ed h raggiunto il ministero dell’Istruzione e del Merito, passando per viale Aventino, Piramide, Porta Portese e viale Trastevere. Nelle strade della Capitale sono sfilati gli studenti di tutte le scuole di Roma come Montessori, Tasso, Mamiani, Pisano (istituti al momento occupati), oltre ai rappresentanti della Rete degli studenti medi, collettivi autorganizzati, autonomi e soprattutto universitari della Sapienza:
“…Abbiamo chiesto a questo nuovo governo di abbandonare la retorica della meritocrazia e di provare a ragionare su un chiaro e netto investimento sul futuro dell’istruzione di questo Paese – hanno detto gli organizzatori – ad oggi invece tutto ciò che abbiamo ricevuto sono stati solo silenzio e manganellate. Nessuno parla di scuola e università nella legge di bilancio ormai alle porte. Questo governo ha un solo merito: non averne nessuno…Questa è solo la prima mobilitazione studentesca nazionale dell’autunno…Ampia e plurale, per chiedere investimenti strutturali su diritto allo studio, ambiente, lavoro e salute mentale. Vogliamo essere ascoltati. Vogliamo tutto…“.
A Milano la manifestazione contro la “Giorgia nazionale” si è tenuta in Largo Cairoli. Gli studenti hanno protestato contro le misure sull’istruzione da parte del nuovo Governo:
“…Ancora una volta, nella nostra città, la nostra leader e Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, è stata duramente attaccata e riempita di insulti – ha detto Riccardo De Corato, parlamentare di FdI – lo stesso trattamento è stato rivolto anche al Presidente del Senato La Russa ed al Presidente della Camera, Fontana. Insomma la maggior parte dei massimi vertici Istituzionali della nostra Nazione, sono stati letteralmente presi di mira in una patetica manifestazione! Non era bastata, infatti, la foto bruciata del Presidente Meloni, in piazza Duomo a Milano alcune settimane fa; oggi, invece, è stata incendiata la bandiera di Fratelli d’Italia, in largo Cairoli. Per fortuna, il corteo di questa mattina, ha visto sfilare solamente una piccola minoranza di studenti in confronto al nutrito numero degli stessi che frequenta gli istituti scolastici milanesi. Mi auguro che gli autori di questi continui e vergognosi gesti vengano individuati e, soprattutto, mi aspetto una netta ed inequivocabile condanna da parte di tutte le forze politiche, sinistra in primis...”.
Anche a Torino gli studenti sono scesi in piazza dopo le proteste contro la Regione Piemonte e l’Edisu di alcuni giorni addietro. Gli organizzatori sono stati diversi, alcuni collettivi delle scuole superiori, Kollettivo studenti autorganizzati, Fronte della gioventù comunista, Laboratorio studentesco ed altri collettivi sorti durante le occupazioni di alcuni istituti:
“…Siamo contro questo governo formato da FDI, Lega e FI, che non farà altro che peggiorare la condizione degli strati popolari e l’istruzione pubblica – gridano dai collettivi – rivendichiamo per gli stage diritti sindacali, diritti orari, corsi sulla sicurezza e sulla formazione sindacale e un giusto stipendio per il proprio lavoro...Non c’è nessuna vera meritocrazia in un sistema scolastico con sempre meno diritto allo studio. La retorica del merito, senza che tutti partano dalle stesse condizioni, è funzionale soltanto a dividere gli studenti in una lotta fratricida. Insomma No al governo Meloni, no alla scuola-azienda…”.
Durante il corteo qualche studente più facinoroso di altri ha lanciato uova piene di vernice rossa contro il Palazzo della Regione Piemonte. Altre uova erano state indirizzate verso la sede dell’Ufficio scolastico regionale. A farne le spese gli agenti di polizia in strada che sono stati sporcati dalla vernice. La manifestazione si è conclusa con i soliti tafferugli contro i poliziotti.
Da Roma a Torino la “rivolta” studentesca è sembrata più un’occasione per fare un giorno di vacanza (in qualche caso ben condita con calci e pugni contro la polizia) che un concreto progetto politico per evidenziare le tante cose che non vanno e proporre alternative.