Leone XIV

L’americano Robert Francis Prevost è il 267° Papa con il nome di Leone XIV

I 133 cardinali elettori hanno scelto il successore di Francesco al quarto scrutinio, alle 18.08. Decine di migliaia di fedeli festanti in piazza San Pietro. Il nuovo pontefice ha concesso l’indulgenza plenaria. La preghiera a Maria e l’appello alla pace: “Il male non prevarrà, non abbiate paura”.

E’ Robert Francis Prevost il Il 267° pontefice della Chiesa cattolica. Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV, è stato eletto al quarto scrutinio il secondo giorno di Conclave, mettendo d’accordo i 133 cardinali elettori riuniti nella Cappella Sistina per il solenne rito. La fumata bianca è arrivata alle 18.08 e si è stagliata candida sul cielo di Roma, sotto lo sguardo vigile di due gabbiani, presenza fissa in questi giorni sul tetto dell’edificio. Prevost succede a Francesco, raccogliendo l’eredità, complessa e non certo facile da gestire, lasciata da papa Bergoglio. E’ il primo papa nordamericano della storia, e vanta origini italiane, francesi e spagnole.

Ad annunciare alla Cristianità il nome del nuovo pontefice è stato, dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica vaticana, il cardinale protodiacono Dominique Mamberti, che alle 19.13 ha pronunciato la formula di rito: “Nuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam”, seguito dal nome scelto come vicario di Cristo. “La pace sia con tutti voi”, sono state le sue prime parole: il saluto che Cristo diede ai suoi discepoli incontrandoli all’Ultima Cena. Quindi il nuovo pontefice ha ringraziato papa Francesco, parole salutate con un boato dalla folla.

Dopo il ringraziamento a Francesco, papa Leone XIV si è raccolto in una prima preghiera “per la pace del mondo” nel giorno della Madonna di Pompei, che cade oggi 8 maggio, reciitando una “Ave Maria” con i fedeli in Piazza San Pietro.

fumata bianca nuovo papa
La fumata bianca che ha annunciato l’elezione del nuovo pontefice

Leone XIV: “Non abbiate paura, il male non prevarrà”

“Il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio. Senza paura uniti mano nella mano andiamo avanti, siamo discepoli di Cristo”, ha detto il nuovo pontefice emozionato in perfetto italiano, senza tradire quasi nessuna traccia di accento americano (è infatti di origine italiana, spagnola e francese). Leone XIV si è presentato come Agostiniano e ha sottolineato il bisogno di Dio e del Cristo: “Il mondo ha bisogno della sua luce, l’umanità necessita di lui per essere raggiunti da Dio e dal suo amore”. Subito dopo, l’appello al dialogo e alla concordia: “Costruiamo ponti con dialoghi, incontri per essere un solo popolo in pace”.

L’indulgenza plenaria

Quindi, al termine del discorso – che ha compreso un saluto in perfetto spagnolo alla “sua” chiesa di Chiclayo, in Perù, dove è stato vescovo – Leone XIV ha concesso l’indulgenza plenaria. L’ultima era stata concessa nell’Urbi et Orbi il giorno di Pasqua da papa Francesco, proprio il giorno prima della sua morte.

Un accordo veloce, segno di “concordia e unità nella Chiesa”

L’accordo sul nuovo pontefice è arrivato dopo la fumata nera di stamani, alle 11.51, e quella di ieri poco prima delle nove di sera. Il fumo che annunciava l’avvenuta scelta del nuovo pontefice è uscito dunque dal comignolo, poco dopo le 18, accolto dall’applauso delle migliaia di persone che si sono assiepate in piazza San Pietro. Subito dopo, le campane hanno iniziato a suonare a festa. L’evento, dato in diretta da tutte le tv, è stato seguito dai milioni di fedeli in tutto il mondo.

Il 267° Pontefice è stato eletto più velocemente di quanto accadde nel 2013 a Jorge Mario Bergoglio che era stato eletto al quinto scrutinio, sempre nella seconda giornata del conclave. “Una fumata bianca che arriva così presto è un chiaro segno dell’unità della Chiesa”, ha commentato il cardinale Giuseppe Versaldi, intercettato a caldo dall’Ansa in sala stampa vaticana, subuto dopo la fumata bianca.

Chi è Robert Francis Prevost

Robert Francis Prevost, nato il 14 settembre 1955 a Chicago, ha 69 anni ed è un cardinale agostiniano di spicco nella Chiesa cattolica. Entrato nell’Ordine di Sant’Agostino nel 1977, è stato ordinato sacerdote nel 1982. Ha conseguito una laurea in Matematica, un Master in Teologia e un dottorato in diritto canonico, specializzandosi nel ruolo del priore agostiniano. La sua carriera include missioni in Perù, dove ha servito come cancelliere, formatore e vicario giudiziale, e incarichi negli Stati Uniti come priore provinciale a Chicago (1999-2001). Eletto priore generale degli Agostiniani (2001-2013), è tornato in Perù come amministratore apostolico di Chiclayo (2014), divenendone vescovo nel 2015 e contribuendo alla stabilità politica del Paese.

Robert Francis Prevost. Si chiamerà Leone XIV
Robert Francis Prevost è il nuovo papa: si chiamerà Leone XIV


Nel 2023, Papa Francesco lo ha nominato prefetto del Dicastero per i Vescovi e cardinale, affidandogli un ruolo chiave nella nomina dei vescovi mondiali. Prevost, membro di sette dicasteri vaticani, è apprezzato per la discrezione e la competenza amministrativa. Allineato alla visione di Francesco su ecologia, povertà e accoglienza, sostiene la Comunione ai divorziati risposati e mostra apertura verso “Fiducia supplicans”, pur con cautela sulla comunità Lgbtq. È stato coinvolto in due controversie su abusi sessuali a Chicago e Chiclayo, ma i suoi difensori lo scagionano, sottolineando il rispetto delle norme canoniche e l’attenzione alle vittime. Prevost rappresenta una figura internazionale capace di mediare tra diverse sensibilità ecclesiali. Il suo pontificato si annuncia così in continuità con il precedente.

Trump si congratula con Prevost: “Onore per il nostro Paese”

“Congratulazioni al cardinale Robert Francis Prevost. Un onore realizzare che è il primo papa americano”. Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth. “Che emozione per il nostro Paese. Non vedo l’ora di incontrare Papa Leone XIV. Sarà un momento davvero significativo!”.

Oltre 150mila persone in meno di un’ora

Dal momento della fumata bianca, in poco meno di un’ora, uno straordinario afflusso di oltre 150.000 persone si è riversato in tutta l’area urbana limitrofa al Vaticano, facendo ingresso nei limiti della capienza all’interno di piazza Piazza San Pietro. A comunicarlo è la Questura di Roma.

Come pianificato, il dispositivo di sicurezza è stato rimodulato in progress, con un potenziamento di contingenti della forza pubblica e di personale degli uffici territoriali all’altezza dei varchi di prefiltro, con il potenziamento anche dei controlli presso i varchi di filtraggio a fine di agevolare l’ingresso all’interno della già richiamata Piazza San Pietro.

Contestualmente, a fine di evitare condizioni di sovraffollamento lungo le direttrici di afflusso, sono stati allestiti a vista degli ulteriori varchi periferici in particolare all’altezza dell’incrocio tra Piazza Risorgimento e borgo angelico, per scaglionare gli ingressi e consentire l’afflusso in condizioni di serenità dei fedeli.
Analogamente, al termine del discorso tenuto da Papa Leone XIV, subito dopo le elezione, il piano di sicurezza è stato oggetto di un nuovo riassetto al fine di favorire il deflusso delle oltre 150.000 persone che hanno raggiunto la zona del Vaticano lungo tutte le direttrici.


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