Comunali: 9 città a sinistra e 8 a destra, 12 saranno chiamate al ballottaggio

Nuova sfida a Firenze e Bari: nel capoluogo toscano Schmidt mette in difficoltà la candidata Pd Funaro. In Puglia Leccese ci riprova.

Roma – La partita delle Comunali si è chiusa con nove capoluoghi al centrosinistra (Cagliari, Cesena, Modena, Pavia, Prato, Pesaro, Reggio Emilia, Bergamo e Livorno) contro gli otto del centrodestra (Biella, Pescara, Ferrara, Forlì, Ascoli Piceno, Vercelli, Urbino e Campobasso). Dodici, invece, sono le grandi città dove gli elettori saranno chiamati nuovamente ai seggi fra due settimane per il ballottaggio. Tra questi ultimi il caso di Firenze. Nel capoluogo toscano l’ultima volta che si è andati al ballottaggio è stato quindici anni fa quando a contendersi Palazzo Vecchio furono Giovanni Galli per il centrodestra e Matteo Renzi. Oggi l’indipendente Eike Schmidt, proposto dal centrodestra ha costretto la candidata del Pd Sara Funaro al secondo turno.

Altro ballottaggio importante è quello che si compierà nel capoluogo pugliese. A Bari, dove l’ormai ex sindaco Antonio Decaro ha ottenuto una valanga di voti alle Europee, Vito Leccese non sfonda, dovendo difendersi tra quindici giorni contro il giovane leghista Fabio Romito. Tanto preoccupato del risultato che già prima ancora che si aprissero le urne sabato scorso Leccese aveva fatto l’accordo con Michele Laforgia, il candidato con cui Giuseppe Conte sperava di sfruttare l’onda dell’inchiesta per il voto di scambio cui sono incappati alcuni consiglieri del Pd. Tra le sfide più attese c’era quella di Perugia, visto che da poco la Regione è passata per la prima volta al centrodestra.

In questa occasione, però, il campo largo del centrosinistra ha fatto quadrato sulla candidatura di Vittoria Ferdinandi che sul filo di lana non è riuscita a strappare al primo turno il Comune al centrodestra. Il campo largo ottiene lo stesso risultato anche a Cagliari dove il centrosinistra ha candidato Massimo Zedda per il dopo Truzzu, passato in Regione. Il centrosinistra in questo modo ottiene un risultato analogo a Pavia con Michele Lissia. Nella rosa dei capoluoghi conquistati dal centrodestra si segnalano le vittorie di Ferrara e Ascoli Piceno. Nel primo caso vince al primo turno il sindaco Alan Fabbri. Stesso discorso per il capoluogo marchigiano dove il sindaco uscente Marco Fioravanti ha raccolto quasi i due terzi dei voti validi. Il centrodestra strappa inoltre ai Cinquestelle la guida del Comune di Campobasso con Aldo De Bendittis.

Tra le città che potrebbero andare al ballottaggio anche la città di Lecce, dove in corsa c’è per il centrodestra l’ex ministro Adriana Poli Bortone che ha sfiorato il 50% al primo turno. I Cinquestelle perdono l’ultima roccaforte: la siciliana Caltanissetta. Al ballottaggio andranno infatti centrodestra e centrosinistra. A conti fatti il primo turno delle amministrative 2024 segna un marcato bipolarismo (come quello registrato nelle europee). Terminano infatti le esperienze di amministrazioni non riconducibili al centrosinistra o al centrodestra. Tra i nuovi sindaci spunta Rosella Sensi, ex presidente della Roma. È lei il nuovo primo cittadino di Visso (Macerata), dove sono stati sindaci anche già il nonno Silvio e il padre Franco.

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