Lecce: stampa banconote false a casa sua e le vende su Telegram, arrestato [VIDEO]

Operazione della sezione criptovalute dei carabinieri: le spedizioni in molti Paesi Ue, avevano generato introiti per circa 60mila euro.

Lecce – Aveva prodotto un volume di affari  stimato in oltre 60mila euro. I carabinieri di Lecce hanno smantellato una stamperia clandestina per la produzione di banconote false in tutti i tagli (da 5 a 100 euro). A gestirla un unico soggetto che si avvaleva della piattaforma Telegram per i suoi traffici: tramite Bitcoin o Paypal i soldi contraffatti venivano venduti agli acquirenti di turno per un corrispettivo corrispondente al 10% circa del valore nominale e poi spedite via posta tramite corriere. Il falsario, originario di Casarano (Lecce), è stato arrestato dai militari della Sezione Criptovalute del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, con il supporto del Comando Provinciale Carabinieri di Lecce, nell’ambito di un’operazione partita a febbraio 2024 e coordinata dalla Procura locale.

La complessa attività investigativa, partita a febbraio 2024 e coordinata dalla Procura di Lecce, trae origine dal continuo monitoraggio dei canali Telegram operato dal personale specializzato della Sezione Criptovalute dei Carabinieri ed ha consentito di individuare un soggetto, radicato nella provincia di Lecce, dedito alla gestione di una stamperia clandestina per la produzione di banconote contraffatte in euro nei tagli da 5, 10, 20, 50 e 100. La stamperia, allestita in ambiente domestico, consentiva all’indagato di produrre una notevole quantità di denaro falso che veniva successivamente distribuito, attraverso spedizioni in Italia e all’estero, con un volume di affari preliminarmente stimato in oltre 60mila euro.

Le analisi tecniche eseguite dal N.A.C. (National Analysis Centre) della Banca d’Italia, hanno consentito di ascrivere le banconote false a due nuove ed insidiose classi di contraffazione originate in Italia, caratterizzate da un’ottima qualità realizzativa e dalla presenza di caratteristiche similari a quelle genuine. Gli elementi acquisiti hanno orientato le indagini nei confronti di una filiera distributiva realizzata da un “vendor” che, utilizzando il nickname “@DeathOfSilentBuy”, gestiva un canale Telegram dedicato alla vendita delle banconote false. In particolare, è emerso che gli acquirenti, dopo aver pagato in Bitcoin o tramite PayPal le banconote contraffatte, per un corrispettivo corrispondente al 10% circa del valore nominale, ricevevano plichi postali spediti tramite corriere.

Utilizzando tecniche investigative all’avanguardia, analizzando le transazioni sulla blockchain e integrando le tradizionali attività d’indagine, è stata individuata e smantellata la stamperia clandestina attiva, secondo le prime ricostruzioni, dal dicembre 2022 fino ad oggi. Nel corso della perquisizione all’interno della abitazione sono state rinvenute tre stampanti e numeroso materiale utile alla produzione delle banconote false. Le spedizioni venivano effettuate non solo in Italia ma anche in molti altri Paesi dell’Unione Europea, quali Francia, Spagna, Germania, Austria e Lussemburgo.

Nel corso dell’indagine, mediante l’attivazione dei canali di cooperazione internazionale ed il supporto di Europol, nel comune di Feytiat la polizia francese ha effettuato un arresto in flagranza del destinatario di un plico postale contenente undici banconote del valore nominale di 50 euro false per un importo complessivo di 550 euro. L’ambiente virtuale dove venivano effettuati gli scambi era la piattaforma di messaggistica Telegram, ampiamente riconosciuta per la sua sicurezza e popolarità e diventata tra l’altro la nuova frontiera per i cybercriminali.

Nei confronti dell’indagato è stato eseguito un decreto di sequestro patrimoniale preventivo sui conti correnti e sui wallet di criptovalute del soggetto per un valore di 11mila euro, proventi dalle vendite illecite e, nella fase esecutiva, in cui ha partecipato anche uno specialista di Europol, sono state sequestrate 5mila euro false da 20 euro, 65mila già stampate e pronte per essere definite, 5.100 rinvenute all’interno di 6 plichi i quali il vendor li stava per spedire tramite corriere internazionale ai suoi clienti in Italia e all’estero. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari.

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