La vittima era in cura da tempo, temeva di essere pedinata e prendeva psicofarmaci specifici. Non si esclude, anche a seguito dell'autopsia, un gesto estremo magari dopo aver messo in salvo il figlio.
Messina – Ci sono ferite compatibili con una caduta dall’alto, ma al momento tutte le ipotesi restano aperte. I primi riscontri sull’autopsia eseguita ieri sul corpo della 43enne Viviana Parisi non chiariscono se la morte della donna sia avvenuta per omicidio o suicidio e non danno nemmeno risposte sull’ora e il giorno del decesso. A parlare alla stampa, davanti all’ospedale Papardo di Messina, è stata la professoressa Elena Ventura Spagnolo, una dei tre periti nominati dalla Procura di Patti. “…Al momento – ha detto – non si può escludere nulla perché le lesività sul corpo possono essere compatibili con tutte le ipotesi possibili”.
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Perché l’autopsia dia risposte più approfondite, quindi, bisogna aspettare altri giorni, forse settimane. Intanto si continua a cercare senza sosta il piccolo Gioele, ieri la squadra coordinata dalla Prefettura di Messina, si è spostata anche nelle zone di Sant’Agata di Militello. È possibile che Viviana abbia lasciato lì il figlio? È una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti e il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, è tornato a lanciare un appello: “…Chi ha visto qualcosa venga a dircelo…”. Nelle ultime ore, poi, sta emergendo un profilo psicologico di Viviana ben più grave di quello che si conosceva. La dj di Torino non era solo depressa, ma soffriva di manie di persecuzione. A parlare dei problemi della 43nne trovata morta nei boschi di Caronia è la cognata, Mariella Mondello, in una intervista rilasciata al quotidiano La Stampa.
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“…Diceva a mio fratello – sostiene la zia di Gioele con referto medico in mano – che era pedinata ma erano soltanto cose che aveva nella sua mente. Stava male mentalmente anche se negli ultimi tempi sembrava stesse meglio, alternava periodi di serenità a periodi di crisi nervose…”. Mariella aggiunge che però, secondo lei, Viviana non avrebbe fatto mai del male a Gioele ma non esclude che lo abbia messo in pericolo portandolo nel bosco in preda alle sue manie persecutorie.
Nelle scorse ore ha parlato anche il suocero di Viviana, Letterio Mondello, il quale racconta che la nuora era molto cambiata negli ultimi mesi: “…Da quando c’è stato questo maledetto virus – ha dichiarato l’uomo – Viviana era molto turbata. È stata anche ricoverata. Ma era dolcissima, brava e non lasciava mai il bambino. Non lo abbandonava mai. Non lo dava a nessuno nemmeno a mia moglie”. E per quanto riguarda un possibile coinvolgimento del figlio Daniele, Letterio afferma: “…Non ho paura che mio figlio Daniele venga coinvolto nelle indagini perché non ha fatto niente. È una bravissima persona, e ora sta malissimo. Io ho un’idea di questa vicenda, ma non dico niente. Viviana era una ragazza dolcissima che andava d’accordo con il marito e lui altrettanto con lei. Non fuggiva da nessuno…”. Insomma la morte di Viviana Parisi rimane ancora un mistero, si pensava che l’autopsia potesse dare risposte nell’immediato che avrebbero potuto portare gli investigatori a capire che fine possa aver fatto Gioele, ma così non è stato. Le ricerche del bambino, quindi, continuano senza sosta.
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