Un sostegno mensile fino a 1.420 euro per gli over 80 non autosufficienti con ISEE basso. Ecco a chi spetta, come richiederlo e quando decade.
Con il decreto attuativo appena pubblicato in Gazzetta ufficiale, diventa finalmente operativa la prestazione universale per anziani non autosufficienti, prevista dalla legge delega n. 33 del 2023. Si tratta di un sostegno economico mensile gestito dall’INPS, che integra e assorbe l’indennità di accompagnamento. È rivolta agli ultraottantenni con gravi disabilità e con ISEE sociosanitario inferiore a 6.000 euro.
I requisiti per accedere
Possono accedere alla misura le persone che:
- abbiano un livello di bisogno assistenziale gravissimo certificato.
- abbiano 80 anni o più;
- siano beneficiarie dell’indennità di accompagnamento;
- abbiano un ISEE sociosanitario ordinario minore o uguale a 6.000 euro;
- abbiano un livello di bisogno assistenziale gravissimo certificato.
Quanto spetta: due quote mensili
Il bonus si compone di due quote mensili:
- Quota fissa: pari all’indennità di accompagnamento (circa 570 euro);
- Quota integrativa (o “assegno di assistenza”): pari a 850 euro, destinata a finanziare il lavoro di cura svolto da assistenti familiari regolarmente assunti o da servizi professionali qualificati.
Entrambe le quote non sono tassabili né pignorabili.
Decorrenza e durata della prestazione
Il bonus è in fase sperimentale e sarà attivo fino al 31 dicembre 2026. La prestazione decorre dal mese in cui viene presentata la domanda, a condizione che siano già presenti tutti i requisiti, compreso quello anagrafico.
Come fare domanda
La richiesta si presenta online sul sito dell’INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS, oppure tramite gli enti di patronato. È possibile fare domanda anche nel mese in cui si compiono 80 anni.
Modalità di pagamento
- La quota fissa viene erogata con le stesse modalità dell’indennità di accompagnamento;
- La quota integrativa è invece versata tramite un pagamento distinto, con procedura dedicata nel servizio “Prestazione Universale”.
Quando si perde il diritto al bonus
La prestazione decade se:
- viene revocata l’indennità di accompagnamento;
- l’ISEE sociosanitario supera i 6.000 euro;
- gli importi della quota integrativa non vengono usati come previsto, ovvero per il lavoro di assistenza da personale regolare o servizi qualificati.
È inoltre prevista la possibilità di rinunciare volontariamente alla prestazione in qualsiasi momento.
Un sostegno necessario, ma ancora limitato
Secondo il VII Rapporto CERGAS-SDA Bocconi (contributo di Essity), i servizi per anziani non autosufficienti sono fortemente carenti in Italia:
- i centri diurni coprono solo lo 0,6% della domanda.
- le RSA coprono solo il 7,6% delle richieste;
- l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) raggiunge appena il 30,6% di chi ne avrebbe bisogno.