Azienda cinese: evasione per 1,6 milioni. Confisca inevitabile

Eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei saldi di conti correnti, depositi bancari e postali, per 650mila euro.

Forlì – Le Fiamme Gialle del Comando provinciale della Guardia di Finanza forlivese, all’esito di specifiche indagini svolte nel settore dei reati tributari innescate da una precedente verifica fiscale, stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei saldi attivi di conti correnti, depositi bancari e postali, per una somma complessiva di circa 650 mila euro.

Il provvedimento, assunto dal Gip del tribunale di Forlì su richiesta della locale procura della Repubblica, è stato emesso nei confronti di una società di Forlì e – sino a concorrenza delle imposte evase – della sua rappresentante legale, una 43enne di origine cinese indagata del reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti per oltre 1,6 milioni di euro e di omessa dichiarazione.

I finanzieri, nel corso di apposite attività di servizio volte a tutelare i distretti industriali, hanno accertato, in particolare, che la società ispezionata – un’impresa operante nella filiera dell’«imbottito» con lavoratori tutti di origine sinica – al fine di abbattere il reddito e, quindi, pagare meno imposte, aveva utilizzato fatture false emesse da una serie di imprese compiacenti, risultate essere vere e proprie «cartiere» adoperate per frodare il Fisco.

L’articolata attività investigativa ha consentito alle Fiamme Gialle forlivesi di delineare i contorni del sistema di frode così architettato e di scoprire una rete di imprese – della quale facevano parte, oltre alla società verificata, ulteriori 14 aziende dislocate in varie province italiane – dedita all’ottenimento di indebiti risparmi d’imposta attraverso il sistematico ricorso allo strumento delle fatturazioni fittizie.

Nell’ambito dei minuziosi controlli, i finanzieri hanno appurato, infatti, che a fronte dell’elevato volume di operazioni sottostanti, le aziende «fornitrici» non risultavano avere personale alle dipendenze, erano sprovviste di forniture di energia elettrica, di acqua e di gas ed erano, altresì, prive di idonei automezzi e locali per l’esercizio dell’attività commerciale.

L’operazione di servizio condotta testimonia l’impegno quotidiano della Guardia di Finanza nell’azione di prevenzione e repressione dei reati economico-finanziari, che trova nell’aggressione patrimoniale la forma più incisiva di contrasto dei connessi arricchimenti illeciti.

L’evasione fiscale, infatti, costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.

Si evidenzia che il provvedimento cautelare reale eseguito interviene nell’attuale fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio. La responsabilità penale degli indagati sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.

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