Atti vandalici al motorino della moglie del ministro della Cultura Alessandro Giuli: indaga la Digos

Terzo episodio in pochi mesi: furto, danneggiamenti e una busta di ghiaccio come gesto intimidatorio.

Roma – Escalation di atti vandalici sotto casa del ministro della Cultura Alessandro Giuli. Come lui stesso ha denunciato anche in un post, è la terza volta in meno di sette mesi che il motoriono della moglie viene danneggiato da ignoti. La Digos della Questura di Roma ha assunto le indagini per fare luce su una serie di gesti che, oltre ai danni materiali, sembrano assumere contorni intimidatori. Dal furto del casco alla rottura di un fanale, fino alla inquietante scoperta di una busta di ghiaccio nel bauletto, la vicenda sta sollevando preoccupazioni sulla sicurezza della famiglia del ministro. Ecco cosa sappiamo.

Il post del ministro su X

Una sequenza di atti mirati

Il primo episodio risale all’ottobre 2024, quando il motorino della moglie di Giuli è stato oggetto di un furto: il casco è stato sottratto dal bauletto portacasco. Un gesto che, pur sembrando minore, ha destato i primi sospetti per la sua natura mirata. A novembre, un secondo atto vandalico ha aggravato la situazione: il fanale del veicolo è stato distrutto, spingendo la moglie del ministro a presentare una denuncia formale ai carabinieri. L’ultimo episodio, avvenuto nei giorni scorsi, ha confermato la preoccupante reiterazione: oltre a nuovi danneggiamenti, gli autori hanno lasciato una busta di ghiaccio per contusioni nel bauletto, un gesto che le autorità interpretano come un possibile messaggio intimidatorio.

Le indagini della Digos

La Digos della Questura di Roma ha preso in carico il caso, intensificando le attività investigative per identificare i responsabili. Gli investigatori stanno analizzando filmati di videosorveglianza nelle aree vicine al parcheggio del motorino, situato nel quartiere Prati di Roma, dove il mezzo è stato ripetutamente preso di mira. Particolare attenzione è rivolta alla busta di ghiaccio, un elemento insolito che potrebbe rappresentare una firma o un segnale specifico. Le autorità non escludono che i vandalismi siano legati al ruolo pubblico del ministro Giuli, ma al momento nessuna pista viene privilegiata. Per garantire maggiore sicurezza, è stato predisposto un piano di pattugliamenti rafforzati nella zona.

Il contesto e le reazioni

Alessandro Giuli, ministro della Cultura dal 2022, ha espresso profonda preoccupazione per la sicurezza della sua famiglia, sottolineando come questi episodi non si fossero mai verificati prima del suo ingresso in politica. La vicenda ha suscitato reazioni trasversali: esponenti di governo e opposizione hanno condannato gli atti, definendoli un segnale di intolleranza che minaccia il clima democratico. La moglie del ministro, pur scossa, ha ribadito la volontà di collaborare con le forze dell’ordine per chiarire la vicenda.

A caccia di possibili moventi

Le indagini si muovono su più fronti. Una delle ipotesi è che i vandalismi possano essere legati a dissidi personali o a proteste contro le politiche culturali promosse da Giuli, come la riforma dei musei statali o le recenti posizioni su eventi artistici controversi. Tuttavia, non si esclude che si tratti di atti casuali, anche se la ripetitività e la busta di ghiaccio sembrano suggerire una premeditazione. La Digos sta anche verificando eventuali collegamenti con altri episodi di vandalismo registrati nella capitale, come quelli contro auto di funzionari pubblici.

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