Assalto alla terra

Era il titolo di uno dei classici del cinema di fantascienza degli anni’ 50 e narrava l’assalto sulla terra da parte di formiche giganti. Oggi è Amazon che mette in campo nuovi robot assai simili ai laboriosi insetti.

Roma – Si potrebbe utilizzare la stessa iperbole, magari esagerando, per l’annuncio di Amazon di nuovi robot nei suoi magazzini. Com’è noto, Amazon è un’azienda di commercio elettronico statunitense, con sede a Seattle nello stato di Washington e con filiali sparse in tutto il mondo. E’ considerata la più grande Internet company del pianeta. I nuovi robot, dai nomi altisonanti Proteus, Cardinal e Sparrow avranno il compito di sostituire gli umani nelle attività più ripetitive e rischiose. Almeno questo è l’intento di Jeff Bezos, fondatore dell’azienda, nonché noto filantropo grazie a donazioni dirette e progetti no-profit finanziati da Bezos Expeditions e altre organizzazioni caritatevoli.

Amazon Robotics

Che bontà! I robot sono stati costruiti grazie ad avanzate tecnologie hardware e software, utilizzando anche l’Intelligenza Artificiale (IA). Poteva mancare? Certo che no. Ormai, senza di essa non si va nemmeno al cesso! Amazon non è nuova all’utilizzo di robot. I primi furono realizzati da Kiva System, poi acquisita nel 2012 dall’azienda di Bezos col nome di Amazon Robotics. Questi robot sono stati utilizzati per il sollevamento e lo spostamento di scaffali contenenti i prodotti. In seguito, sono stati sostituiti dai robot Hercules, che riescono a muoversi solo all’interno di uno spazio definito e recintato, per garantire la sicurezza dei “colleghi umani.

Essendo dediti a mansioni di carico e scarico, la forza è indispensabile e non potevano che essere chiamati così! Infine l’ultimo arrivato, quello più innovativo, Proteus, che ha delle caratteristiche assenti in quelli precedenti. E’, infatti, autonomo e si muove in totale libertà nelle aree, dove… purtroppo per lui, incontrerà gli umani. La presenza di sensori permette di riconoscere qualunque ostacolo e di distinguere oggetti e persone in 3D. Cosa si vuole di più dalla vita? Non ci è dato sapere la motivazione del nome Proteus.

Amazon Proteus

Se si rifa al mondo dei batteri, siamo messi proprio male, in quanto si tratta di bacilli che provocano infezioni. Potevano, senz’altro, indicare un nome più ottimistico. I robot Proteus, oltre agli umani, hanno come colleghi altri robot, i Cardinal, che di… solenne hanno ben poco o nulla. Stanno sempre nella stessa posizione, fissa, e sono dotati di software per vedere, in modo da rintracciare i pacchi da inviare nella stessa città. Dopo che sono stati stipati, il laborioso Proteus li consegnerà nella zona di carico. Ad attendere… spasmodicamente, una fila di furgoni allineati per le consegne. Infine Sparrow che, grazie alle varie tecnologie, riesce a tenere sotto controllo le migliaia di ordini e a suddividere i pacchi.

Pare che nei magazzini di Amazon, a livello mondiale, oggi sono presenti oltre 750 mila robot Immaginiamo per un attimo di avere a che fare con questi robot. Chissà se salutano i colleghi, fanno la pausa caffè o sigaretta, se l’algoritmo permette, ovvio. Di sicuro non si lamentano, abbozzeranno a qualsiasi richiesta fatta dal management e, soprattutto, non sciopereranno. Una vera manna per i datori di lavoro. Una fregatura per i… pochi sopravvissuti umani che resisteranno alla loro invasione. Saranno sempre più soli, chiusi in sé stessi, senza alcuna condivisione. E’ l’Intelligenza Artificiale bellezza!

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