Alla ricerca del sonno perduto, ora va di moda la “vacanza camomilla”

Travolti da ritmi di vita stressante, i turisti vip cercano oasi di benessere rilassante dove riconnettersi con i ritmi della natura.

Roma – Alla ricerca del benessere col turismo del sonno. La società globalizzata sembra davvero un caleidoscopio complesso da decifrare. E’ un crogiuolo fantasmagorico di tendenze, immagini, situazioni in cui si trova il tutto ed il suo contrario. Dopo essere stati affascinati e sedotti dalle mirabilie della tecnologia, ecco che sta emergendo la voglia di disconnettersi da tutto e da tutti per dedicarsi al cosiddetto “turismo del sonno” (sleep tourism). Di primo acchito, soprattutto per chi mastica poco l’inglese, si potrebbe pensare al turismo nei luoghi di mare o a quello che ti fa restare in… mutande a causa degli esosi costi! Skyscanner è un motore di ricerca internazionale di voli, senza finalità di vendita, che permette agli utenti di navigare tra i prezzi e le destinazioni delle offerte di volo e di confrontare le diverse offerte disponibili. In un suo rapporto sulle tendenze di viaggio per il 2024 è emerso che la metà dei viaggiatori statunitensi inserisce ai primi posti dei desideri per le vacanze, il “riposo rilassante”.

I 2/3 hanno riferito di non riuscire a dormire le canoniche 7-8 ore consigliate di sonno notturno. Quindi, sembrerebbe che non siano più l’avventura o il divertimento sfrenato i due aspetti che spingono ad andare in vacanza. “Contro il logorio della vita moderna”, recitava una pubblicità degli anni ’60 del XX secolo, in cui l’attore Ernesto Calindri magnificava gli effetti benefici di un amaro al carciofo, il “Cynar”.

Suite insonorizzate, scenari naturali e materassi e cuscini ad hoc per tornare a riposare

Oggi… l’amaro non basta. Si cercano luoghi per il proprio benessere psico-fisico, dominati dal silenzio e dal riposo. Appena si è sparsa la voce dell’esistenza di un nuovo modo di viaggiare, gli esperti di marketing –manifestando una certa capacità di lettura di quello che sta cambiando nella società- avvertendo l’odore del business, hanno iniziato a proporre offerte che vanno dalle suite insonorizzate alle sedute di meditazione, dalle sessioni di aromaterapia al riposo sui materassi e cuscini ad hoc.

Dai primi sentori, si tratta di pacchetti vacanze non per tutte le tasche, ma solo per chi possiede un portafoglio abbastanza gonfio. Sono varie le mete che offrono programmi innovativi di soggiorno legati al sonno. Tra queste, è da segnalare il “Mandarin Oriental”, un lussuoso hotel e resort a 5 stelle, a Bangkok, Thailandia, fornito di suite insonorizzate, in cui si svolgono sedute di meditazione, sessioni di aromaterapia, riposo sui materassi e cuscini ad hoc.

Ma la “chicca” più ricercata, sempre all’interno del resort, è il “Cannabis Relax and Restore Massage”, un trattamento terapeutico antinfiammatorio, per cui si utilizza il “CBD”, il cannabinoide sprovvisto di principi psicoattivi che rigenera e rilassa il corpo. Anche in Italia il fenomeno sta iniziando a diffondersi, con alcune offerte molte interessanti.

Lo splendido Palazzo di Varignana propone un metodo scientifico che mira a migliorare i disturbi del sonno

Fra queste, merita la segnalazione il “Palazzo di Varignana” in provincia di Bologna, dove viene offerto un vero e proprio programma del sonno. Un percorso che coinvolge diverse discipline. Si inizia con un’analisi del sonno, della sua qualità e del cronotipo, ovvero la naturale inclinazione del corpo a dormire a una certa ora, definendo il momento della giornata migliore per essere produttivi o per dormire.

Inoltre un piano di alimentazione personalizzato, il cosiddetto “bagno della foresta” (una pratica di immersione nella natura), sedute di yoga e meditazione. Non si vuole mettere in discussione le qualità benefiche di queste attività al corpo e alla mente. Ma era proprio necessario compiere la folle corsa del capitalismo selvaggio, seducendoci con le sue apparenti comodità, ma che ci ha ingabbiato e annichilito con ritmi forsennati, da cui sono nati, poi, stress individuale, ansia, depressione, disagio sociale e disuguaglianze?

Basterà la “terapia del sonno”, accessibile, comunque, ad una fascia ristretta della popolazione, a lenirne gli effetti deleteri? I dubbi sono tanti!

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