Al Museo di Campobasso un’armatura sannitica oggetto di traffico illecito [VIDEO]

Rientra in Italia dagli Usa una corazza sannitica del IV secolo a.C. A recuperarla un privato, che ha attivato i carabinieri TPC.

Grande momento culturale presso il Museo Archeologico Nazionale di Campobasso, dove è stata svelata una nuova e straordinaria acquisizione: una corazza sannitica del IV secolo a.C. – per l’esattezza, si tratta della parte frontale, trilobata, dell’armatura -, accompagnata da due schinieri e due cinture in bronzo. L’eccezionale reperto, perfettamente conservato, testimonia le abilità artigianali e la maestria costruttiva dell’epoca.

Il rientro del manufatto in Italia è stato possibile grazie alla generosità di un cittadino americano di origini molisane, che ha acquistato i diversi pezzi in tre occasioni tra il 2003 e il 2020 presso case d’asta statunitensi. Successivamente, lo stesso donatore ha attivato il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) dei Carabinieri di L’Aquila per avviare il rimpatrio.

Grazie alla Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dai Carabinieri del TPC, è stato possibile ricostruire le origini del manufatto, che si ritiene sia stato rinvenuto a fine Ottocento durante campagne di scavo nei pressi di Alfedena (AQ) e successivamente esportato.

Con il supporto di esperti, tra cui Paolo Picardo, professore di metallurgia presso l’Università di Genova, e la dott.ssa Camilla Criaco, è stata confermata l’autenticità del reperto. Le analisi hanno fornito importanti riscontri sulla sua collocazione storica e culturale.

La presentazione ufficiale, patrocinata dal Consolato Generale degli Stati Uniti, ha visto la partecipazione delle autorità locali e nazionali, rappresentanti del Museo di Campobasso, e dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, che hanno illustrato le fasi della ricerca. L’esposizione è stata allestita in una sala dedicata del museo per valorizzare questo straordinario rientro.

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