Storico leader della Dc e uomo di spicco del governo è morto a Roma a 97 anni. La pagina buia dello scandalo Mani pulite. Nel 1992 sfiorò il Quirinale. Il ricordo di Mattarella e Rotondi.
Roma – Arnaldo Forlani è morto, aveva 97 anni. È stato uno degli esponenti di punta della Democrazia Cristiana, partito di maggioranza relativa che per oltre 40 anni ha governato l’Italia. Nato a Pesaro l’8 dicembre 1925, fu segretario politico per 2 mandati, più volte ministro e presidente del Consiglio tra il 1980 e il 1981.
Ha attraversato tutta la Prima Repubblica fino allo scandalo di Mani pulite che lo ha poi travolto. Le ultime immagini da protagonista sono quelle della fallita elezione al Quirinale nel tragico maggio del 1992. Così come rimangono, purtroppo, indelebili i fotogrammi che suo malgrado lo inchiodano ad un pezzo di storia italiana, in particolare il serrato interrogatorio di “Di Pietro” del 17 dicembre 1993 al tribunale di Milano, relativamente al processo Cusani.
Fu messo alla gogna, ma non rinnegò nulla. Arnaldo Forlani era soprannominato il “moderato”, Ciriaco De Mita il “riformista”. Nel corso della sua carriera politica, Forlani è stato anche ministro della Difesa (1974-1976), degli Esteri (1976-1979), vicepresidente del Consiglio nel governo Craxi tra il 1983 e il 1987, quando diventa l’ultima lettera del “CAF”, l’alleanza politica con il segretario socialista Craxi e Andreotti. Sotto la sua guida, infatti, il partito interruppe l’alleanza con il Pci che aveva dato vita ai governi di “solidarietà nazionale” del governo precedente. Sotto la segreteria del suo successore, Martinazzoli portò allo scioglimento della Dc e alla costituzione del Partito Popolare Italiano.
Tra i suoi allievi figurano anche Pier Ferdinando Casini e Marco Follini due degli eredi più importanti della Dc nella seconda Repubblica. Sulla scomparsa dell’ex leader della Dc si è espresso Pier Ferdinando Casini, che ha manifestato dolore per il suo decesso.
“Sono profondamente commosso per la scomparsa di Arnaldo Forlani, il segretario della Dc di cui mi onoro di essere stato collaboratore. Ha servito la politica e non se ne è mai servito. Ha avuto grandi soddisfazioni nella sua vita pubblica e altrettante amarezze – ha sottolineato Casini – Ha affrontato il tutto con una profonda fede cristiana e con una grande umanità. Nei prossimi giorni ci sarà tempo per riflettere sul suo lavoro politico: europeista, atlantista ha sempre difeso con forza la collaborazione tra Dc e socialisti. È forse l’ultimo dei grandi protagonisti della Democrazia Cristiana della Prima Repubblica, a cui dobbiamo dire grazie e addio”.
A ricordarlo è anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Forlani è stata una personalità di spicco della Repubblica per una lunga stagione, e la sua azione nel governo e nel partito di maggioranza relativa ha contribuito all’indirizzo del Paese, alla sua crescita democratica, allo sviluppo economico e al consolidamento del ruolo italiano in Europa, nell’Alleanza Atlantica, nel consesso internazionale. Lascia un segno di grande rilievo nella storia repubblicana”,
ha scritto il capo dello Stato, esprimendo il suo cordoglio e la sua vicinanza ai figli e ai familiari di Forlani. Unanime il cordoglio di chi lo conobbe. È stato presidente del Consiglio in una fase di profondi cambiamenti, ha ricoperto diversi e rilevanti incarichi ministeriali, è stato eletto in Parlamento per oltre 35 anni e ha concluso l’attività parlamentare al Parlamento europeo. La formazione cattolico democratica lo ha spinto fin da giovanissimo all’impegno politico, prima nella sua Pesaro, poi assumendo funzioni sempre più rilevanti nella Democrazia Cristiana di cui è stato protagonista e leader in passaggi cruciali, non solo per il suo partito ma per l’intero Paese.
La fermezza delle posizioni si univa in lui con stile di cortesia e con atteggiamento rispettoso con gli interlocutori anche di posizioni contrapposte. Peraltro, atteggiamenti che assumevano essi stessi un valore politico e democratico. Anche il presidente della fondazione Democrazia Cristiana, Gianfranco Rotondi, lo ha voluto ricordare: “Addio ad Arnaldo Forlani, un grande leader democristiano, che ha pagato per tutti. Spero, afferma polemicamente Rotondi, che gli rendano omaggio in morte i tanti che lo hanno dimenticato in vita”.