ABU DHABI – PACE ISRAELE ED EMIRATI ARABI. PALESTINA VERSO LO STATO BI-NAZIONALE?

Una pace per lo meno sulla carta che ha però visto subito le rimostranze dei palestinesi a cui non rimane altro che prenderne atto. Nello scacchiere Mediorientale il "caldo" sarà sempre più intenso e non solo per gli scompensi climatici di questi ultimi anni.

Abu Dhabi – La “pace” tra Stato di Israele ed Emirati Arabi Uniti è giunta come un fulmine a ciel sereno nel caldo ferragostano. Decisiva è risultata la mediazione americana ed il presidente Trump può esibire un successo diplomatico durante un periodo quanto mai difficile che lo vede in caduta libera nei sondaggi contro lo sfidante democratico Joe Biden. Gli Emirati Arabi diventano così il terzo paese arabo a riconoscere lo Stato di Israele dopo Egitto e Giordania, suscitando le proteste dei Palestinesi.

Un accordo fondato sulla fedeltà agli Stati Uniti. 

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I grandi Stati sunniti dell’area Mediorientale hanno ormai accantonato la questione palestinese e sembrano prediligere un’alleanza in funzione anti/iraniana dove i buoni rapporti con Washington e Tel Aviv sono più importanti dei “cugini” di Gaza e Gerico sacrificati per l’ ennesima volta sull’altare della geopolitica. Un sistema di alleanze di cui è parte integrante anche l’Arabia Saudita, un paese da sempre filo-americano ed avversario del regime di Teheran .

Gli Stati Uniti d’ America hanno voluto lanciare un messaggio anche alla Turchia che pur essendo membro della Nato flirta con la Russia di Putin sempre più spesso per rafforzare il suo prestigio in quella zona del Medioriente dove cento anni fa si estendeva non a caso l’ autorità dell’Impero Ottomano. Se i rapporti tra Ankara e Tel Aviv sono molto buoni non si può dire lo stesso per quelli tra Ankara ed Abu Dhabi, dalla Siria alla Libia i loro interessi sono infatti diametralmente opposti e difficilmente conciliabili.

Fra Palestina ed Israele la pace è un brutto sogno

La vittima di questa “real politik” sono sempre i Palestinesi che vedono allontanarsi ogni giorno di più la prospettiva di uno stato autonomo al punto che alcuni intellettuali tornano a parlare di uno stato bi-nazionale, dove Israele rinuncerebbe alla sua identità ebraica per un paese dove Arabi e Palestinesi sarebbero cittadini con gli stessi diritti degli Ebrei. Lo scacchiere del Medio Oriente si conferma tra le zone più “calde” del pianeta dove le grandi potenze muovono le pedine esclusivamente per inseguire i loro interessi a discapito delle minoranze più deboli e indifese. Com’è sempre stato. 

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