Oggi più che mai i radioascoltatori si stanno moltiplicando in tutto il ondo. I sistemi radio digitali hanno dimostrato di poter competere con le altre tecnologie che riguardano la comunicazione di massa. Non c’è auto infatti ce non abbia il Dab e l’Italia, stavolta, ha bruciato alla partenza tutte le altre nazioni europee.
Roma – La radio, la vecchia cara radio, il più antico mezzo di comunicazione di massa ha dato prova per l’ennesima volta di sapersi adattare a qualunque tipo di cambiamento. Dimostrando di essere, infatti, viva e vegeta e di saper stare sul pezzo, come si dice in gergo. Tant’è vero che si è assistito nel Bel Paese ad un vero e proprio boom del nuovo sistema digitale.
Sono, infatti, più di 9 milioni i possessori di un ricevitore digitale Dab+ calcolando quelli in casa e quelli integrati nell’impianto stereo delle auto. Il settore è stato sempre considerato importante, tanto che è stato fondato DAB Italia, un consorzio di imprese con l’obiettivo di studiare e sperimentare forme innovative di radiodiffusione, in particolare il sistema DAB (Digital Audio Broadcasting) e sistemi da satellite.
Un recente studio ha confermato che la radio è una fedele compagna per gli italiani, anzi l’ascolto è cresciuto proprio grazie a questa tecnologia semplice e raffinata. Tecnicamente il Dab+ è lo standard radio moderno e il successore digitale della tradizionale diffusione analogica in FM. Il simbolo + sta ad indicare la migliore qualità del suono.
Il nuovo Codice delle Comunicazioni Europee ha imposto che dal 21 dicembre 2020 tutte le nuove auto acquistate sul territorio dell’Unione devono avere il sistema di ricezione della radio digitale terrestre. Il nostro Paese che, generalmente, giunge sempre in ritardo quando si tratta di applicare regolamenti o direttive europee, questa volta ha giocato d’anticipo. Infatti una legge del 2017 ha sancito l’obbligo di dotazione Dab+ non solo per le auto ma, anche, per tutti i ricevitori radio.
Le vendite globali dei ricevitori Dab+ stanno andando a gonfie vele, tanto che oltre l’89% delle nuove auto sono dotate del nuovo sistema. Il fatto che i programmi digitali e gli annessi servizi siano, per il momento, completamente gratuiti è stato un’ulteriore spinta al suo sviluppo. Un altro vantaggio è stato che col nuovo sistema tutto è più semplificato.
Ad esempio non c’è bisogno di ricordare la frequenza, ma basta inserire il nome della stazione desiderata e si va a tutta radio, con un suono di qualità tecnica molto superiore ai precedenti. Il prossimo passo è di far sì che tutta la popolazione possa godere del servizio.
Come ha dichiarato il presidente di Dab Italia, Eduardo Montefusco: “Si potenzierà la ricezione in autostrada e, dove possibile, anche nelle gallerie“. L’auspicio è che il Mise (Ministero Sviluppo economico) concluda gli accordi internazionali sul versante adriatico per avere più frequenze in modo che anche l’emittenza locale possa sviluppare questa tecnologia.
Le abitudini emerse dallo studio sul Dab+ sono risultate molto interessanti. L’82% di chi possiede un ricevitore digitale ascolta abitualmente i programmi con questa nuova tecnologia. Solo il 18% ha affermato di preferire un ascolto analogico in FM dei programmi radiofonici, anche perché la radio preferita è locale e non ancora diffusa in digitale.
La maggioranza degli italiani ritiene che la radio in auto è fondamentale, in quanto continua a rappresentare la fonte più diffusa di intrattenimento. Inoltre il motivo principale dell’ascolto è risultato ricevere notizie e informazioni e poi musica.
La radio dalla sua nascita e nel corso dei decenni ha dimostrato di avere una grande capacità di adeguamento alle mutate condizioni tecnologiche, restando sempre fresca, rapida e di facile accesso. Lunga vita alla radio, dunque!