In estate si spendono in media 173 euro a settimana per ogni figlio. E i contributi pubblici non bastano.
Per iscrivere i figli ai centri estivi per molte famiglie italiane è come accendere un mutuo, visti gli esosi costi. Al termine dell’anno scolastico molti bambini e adolescenti vengono dirottati ai centri estivi, in quanto poche famiglie possono permettersi il supporto di nonni e parentado vario. Un centro estivo è un’esperienza educativa e ricreativa pensata per bambini e ragazzi durante il periodo estivo, quando le scuole sono chiuse. Offre attività ludiche, sportive, didattiche e culturali, favorendo la socializzazione e il divertimento, e aiuta le famiglie a conciliare i tempi di vita e lavoro.
Sono, quindi, strutture che offrono un’opportunità per i bambini e i ragazzi di vivere un’estate piena di divertimento, apprendimento e nuove esperienze, in un ambiente sicuro e stimolante. Ma hanno un costo in continua ascesa, non vengono elargiti gratuitamente. Si parla di 173 euro in media a settimana per ogni figlio, una cifra non proprio irrisoria per chi, anche lavorando in due, fatica ad arrivare a fine mese. E’ vero che ci sono contributi e rimborsi dell’Inps determinati dall’ISEE, ma spesso sono insufficienti.

Come le famiglie sanno perfettamente l’ISEE è l’indicatore della situazione economica equivalente, uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie nella Repubblica italiana. Tiene conto dei redditi, dei patrimoni e delle caratteristiche di un nucleo familiare. I dati sono stati diffusi dall’Osservatorio Eures-Adoc, un’iniziativa congiunta tra Eures (ricerche economiche e sociali) e Adoc (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori). Questo osservatorio si occupa di condurre indagini e ricerche su diversi settori, con un focus particolare sui costi e la qualità dei servizi, specialmente nel campo dei centri estivi e altri servizi rivolti ai consumatori.
Le principali attività dell’Osservatorio sono soprattutto: Ricerca e indagini, attraverso studi e analisi su temi di interesse per i consumatori, come i costi dei centri estivi, la qualità dei servizi offerti e altri aspetti legati al consumo; Analisi dei costi e dei servizi, indagando sui prezzi e le caratteristiche dei servizi offerti, confrontando le diverse aree geografiche e le tipologie di servizio. Ad esempio, l’Osservatorio ha realizzato indagini sui costi e la qualità di 200 centri estivi in diverse città italiane, confrontando i prezzi per orario, tipologia di centro e area geografica.

In particolare su Milano, Torino, Bologna, Roma, Firenze, Napoli, Bari e Palermo. Secondo gli esperti dell’Osservatorio il costo medio stimabile per un lasso di tempo di 8 settimane si aggirerebbe sui 1384 euro al mese per ogni bambino/a. Cifra che equivale all’importo mensile di molte retribuzioni che percepiscono tanti italiani. Riuscire a iscrivere ad un centro estivo il proprio figlio con questi miseri salari, sarebbe un’impresa titanica anche per Mandrake. Non ne parliamo se i figli sono più di uno!
E’ stato rilevato che l’aumento è stato del 12,3% rispetto all’anno scorso e, addirittura, del 22,7% nei confronti del 2023. Milano è la città più costosa confermando l’appellativo di capitale economica dell’Italia, con un costo medio a settimana di 227 euro. Poi tutte le altre città, con quelle meridionali che hanno un costo più basso, perché sono più numerosi i cittadini meno abbienti. I contributi dell’Inps, erogati solo ai dipendenti statali e quelli dei Comuni non bastano a soddisfare le esigenze. Anche perché ci sono tante condizioni da rispettare, ad esempio un ISEE talmente basso o figli con gravi disabilità per cui il gioco non vale la candela. Con una situazione di questo tipo non si ha, forse, nemmeno la forza di inviare la domanda, talmente alta è la probabilità di inedia! Le istituzioni dovrebbero incentivare il processo educativo alla base del concetto di centro estivo, investendo risorse finanziarie e professionali, legandolo alla formazione scolastica. Ma questo è un nervo scoperto: i soldi mancano, si dice!