Acqua al mercurio: l’allarme rientra

Sino a quando l’erogazione idrica non tornerà alla normalità i disagi si fanno sentire. Forse accidentale la causa del grave fenomeno o forse no: i controlli di Asl e Amag sono ancora in corso.

Alessandria – Il mercurio uccide lentamente e può rimanere disperso in acqua anche per un secolo. E il guaio è che il venefico metallo pesante agisce anche geneticamente dunque mettendo a rischio la progenie futura. Il materiale può inquinare l’ambiente attraverso fonti naturali e tramite la mano dell’uomo. Nelle prime il mercurio è presente nelle eruzioni vulcaniche, negli incendi dei boschi, nei combustibili fossili come carbone e petrolio e nei sedimenti di cinabro. Nella seconda causa il metallo letale è poi presente, in diverse concentrazioni, nella combustione di combustibili solidi, industriali e domestici, che lo rilasciano nell’atmosfera, nei processi industriali delle aziende chimiche, cementifici, raffinerie di petrolio, mininiere di mercurio e tramite prodotti che lo contengono e che sono numerosissimi, vedi i presticidi e le vernici, tanto per fare un esempio.

Un residente di Malvicino attinge acqua dalla cisterna

Più volte abbiamo parlato degli effetti tossici sulla salute del pericoloso componente che provoca patologie serie in grado di aggredire anche gli embrioni dell’uomo e degli animali con danni molto gravi agli arti, al sistema endocrino e cerebrale, alla riproduzione. Nelle scorse settimane l’allarme era scattato in 6 comuni ricadenti nel territorio di Acqui Terme, in provincia di Alessandria, serviti dall’ex acquedotto Valle Bormida Gaini dove l’acqua potabile conteneva concentrazioni di mercurio superiori ai limiti di legge. Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Asl, il 16 maggio scorso, aveva rilevato il superamento di valori soglia nei Comuni PontiMontechiaro d’AcquiSpigno MonferratoCastelletto d’ErroMalvicino e Pareto. Per queste comunità era subito scattato il divieto di utilizzo dell’acqua potabile che poi veniva esteso anche ad altri Comuni della vasta area interessata al fenomeno.

I tecnici di Amag Reti Idriche, Protezione Civile e volontari, oltre ai dipendenti disponibili di ciascun Comune, hanno garantito l’approviggionamento idrico con autobotti, cisterne allocate nei punti strategici dei centri urbani, distribuendo anche sacchetti alle famiglie e scorte d’acqua agli allevamenti di bestiame. Il 20 maggio scorso l‘Ente Provincia di Alessandria ha revocato le ordinanze dei Comuni di Cavatore, Cartosio e Melazzo, a seguito di controlli dell’acqua risultati nella norma ma anche l’Asl continuerà i prelievi per garantire la salubrità di tutte le acque del territorio.

Walter Astengo, sindaco di Spigno Monferrato

Poco o nulla si sa sulle cause che hanno provocato l’avvelenamento del prezioso liquido ma gli enti locali assicurano che le verifiche continueranno per accertare se le falde acquifere sono state contaminate accidentalmente da qualche guasto nei sistemi di lavorazione di fabbriche presenti nei dintorni oppure da opifici senza scrupoli:

Siamo stati informati dall’Amag con un’ordinanza e subito dopo è scattato il piano di rifornimento di acqua potabile – ha detto Walter Astengo, sindaco di Spigno Monferratograzie ai validi collaboratori che abbiamo e ai volontari della Protezione Civile siamo riusciti a tenere sotto controllo la situazione. Fra qualche giorno l’emergenza dovrebbe rientrare come ci confermano gli enti preposti ai controlli dunque per la prossima settimana è previsto il rientro alla normalità. Sulle cause del fenomeno non sappiamo nulla. Dovremo attendere Amag e Asl per saperne di più…“.

Intanto i disagi per le persone, specie quelle più anziane, sono stati notevoli. Problemi anche per gli esercenti di bar e servizi pubblici: “Ci siamo dovuti attrezzare con bidoni e pompe per fare i caffè – ha aggiunto la titolare del bar del paese – con la lavastoviglie è stato più difficile ma ci siamo risciti, speriamo che presto torneremo a bere l’acqua dei rubinetti…“.

Il bidone dell’acqua per i caffè ai clienti del bar

Anche in altri paesi del circondario il malcontento è palese specie quando si deve provvedere al rifornimento d’acqua per qualche famiglia numerosa con anziani a carico: “Sarebbe giusto che ci facessero sapere anche com’é potuta accadere una cosa del genere – conclude un allevatore – perchè la situazione poteva essere anche più grave e non credo che dall’oggi al domani il mercurio si faccia strada da solo nel sottosuolo. Se c’è qualcuno che ha sbagliato è giusto che paghi...”.

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