Giornata cruciale per le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi. I tre saranno ascoltati in contemporanea in sedi diverse per evitare fughe di notizie: Stasi e Sempio convocati dai magistrati a Pavia, il fratello della vittima nel capoluogo veneto dove vive.
Pavia – Giornata cruciale oggi per le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi. La Procura di Pavia ha convocato Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio della fidanzata; Andrea Sempio, nuovo indagato, e Marco Poggi, fratello della vittima. I tre saranno ascoltati contemporaneamente in sedi diverse per evitare fughe di notizie.
A Pavia, Stasi e Sempio compariranno di fronte al procuratore Fabio Napoleone, all’aggiunto Stefano Civardi e alla pm Valentina De Stefano. A Venezia, invece, sarà sentito Marco Poggi dalla pm Giuliana Rizza, poiché l’uomo oggi vive e lavora nel capoluogo veneto.
Il nuovo filone d’inchiesta, che rimette in discussione la ricostruzione ufficiale, ipotizza che il delitto non sia stato commesso da una sola persona. I magistrati credono ci siano stati più aggressori e che Andrea Sempio, all’epoca amico stretto del fratello di Chiara, possa avere avuto un ruolo. Un’ipotesi fondata – secondo quanto trapelato – su nuovi elementi tra cui alibi poco solidi, chiamate sospette al telefono di casa Poggi e presunte tracce di DNA.
Le tracce di un’aggressione a più mani
Man mano che le indagini, riaperte dopo tanti anni, procedono, il quadro investigativo si fa sempre più complesso. Secondo le sentenze che hanno portato alla condanna di Stasi, Chiara Poggi fu colpita alle spalle e non ebbe il tempo di difendersi. Ma ora la Procura sembra voler riscrivere lo scenario: l’aggressione sarebbe stata il frutto di un’azione collettiva, e l’amico del fratello della vittima avrebbe potuto trovarsi nella villetta di via Pascoli quel 13 agosto 2007.
I magistrati stanno puntando l’attenzione su tre telefonate da pochi secondi fatte da Sempio al telefono fisso dei Poggi nei giorni precedenti il delitto. La sua giustificazione – “cercavo Marco” – non convince: Sempio sapeva, dicono gli inquirenti, che Marco era in vacanza in montagna con i genitori. Inoltre, torna d’attualità lo scontrino del parcheggio di Vigevano, datato proprio il giorno del delitto, con un orario compatibile con l’omicidio.
Il dragaggio del canale a Tromello
Mercoledì scorso, su indicazione di un testimone, i carabinieri hanno dragato un canale a Tromello, a poca distanza da Garlasco, nei pressi dell’abitazione della nonna delle cugine di Chiara Poggi, le gemelle Cappa. Durante l’operazione sarebbero stati trovati un martello da muratore e altri oggetti potenzialmente legati al delitto. Gli accertamenti sono ancora in corso.
Stasi collaborativo, Marco Poggi sentito di nuovo
Alberto Stasi, oggi ascoltato come “testimone assistito”, si è detto disponibile a rispondere alle domande dei magistrati. “È sereno e collaborativo”, ha dichiarato la sua legale, Giada Bocellari. I pm potrebbero chiedergli chiarimenti sui rapporti tra Chiara e gli amici del fratello Marco, o sulle frequentazioni della villetta di via Pascoli.
Marco Poggi, che da tempo cerca di lasciarsi alle spalle quella tragedia, si è trasferito a Venezia, dove lavora. Anche lui è stato richiamato a ripercorrere quei giorni: gli inquirenti vogliono ricostruire nel dettaglio l’ambiente familiare e le relazioni intorno a Chiara.