“Ho i vocali di Paola Cappa, in uno smentisce la ricostruzione della sorella”

Delitto di Garlasco, parla Francesco Chiesa Soprani, manager amico della cugina di Chiara Poggi: “Pronto a fornirli alla magistratura”.

Francesco Chiesa Soprani, ex manager dello spettacolo, ha dichiarato a La Repubblica di possedere messaggi vocali inviati da Paola Cappa, cugina di Chiara Poggi, il giorno del prelievo del DNA di Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso. Il contenuto esatto dei vocali rimane riservato, ma Chiesa Soprani ha rivelato che uno di essi contiene una smentita di Paola rispetto ad alcune affermazioni della sorella Stefania. “Ce n’è uno in cui Paola smentisce alcuni racconti della gemella Stefania, ma non voglio parlare,” ha dichiarato, sottolineando di non voler speculare sul contenuto senza un mandato giudiziario. L’ex manager si è detto disponibile a fornire i file alla Procura di Pavia, guidata dal procuratore Fabio Napoleone, qualora fossero richiesti: “Non me ne faccio niente. Se la procura me li chiede, li fornisco”.

Chiesa Soprani, noto per aver rappresentato figure come Noemi Letizia e per essere stato testimone nel processo Ruby Ter, ha conosciuto Paola Cappa nel 2007, poco dopo l’omicidio di Garlasco. All’epoca, Chiesa Soprani accompagnò Fabrizio Corona a Garlasco, dove l’ex re dei paparazzi intendeva coinvolgere le “gemelle K” – Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara – in interviste e apparizioni televisive. Da quel momento, Chiesa Soprani e Paola svilupparono un’amicizia che si è mantenuta nel tempo. Il 13 marzo 2025, quando Andrea Sempio è stato sottoposto a un nuovo prelievo coattivo del DNA nell’ambito della riapertura delle indagini, Chiesa Soprani ha contattato Paola Cappa, chiedendole: “Che cosa sta succedendo?”. La risposta è arrivata sotto forma di una serie di messaggi vocali, che l’ex manager ha salvato in una cartellina digitale, assegnando a ciascun audio un titolo per organizzarli. Tra questi, un file etichettato “Incastrare Stasi” ha generato scalpore dopo essere stato citato dal settimanale Giallo e ripreso da altri media. Secondo Chiesa Soprani, il titolo è stato frainteso: “Non è come è stato raccontato. Chi lo ha riportato deve avere letto il titolino indicativo che avevo dato io nella fotografia-memo a un vocale: ‘Incastrare Stasi’. Ed è venuta fuori sta cosa”.

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