L’europarlamentare riferisce della disponibilità del Comune siciliano di offrire gratuitamente un terreno di 100mila mq.
Milano – Il sistema carcerario italiano, da anni al centro di un’emergenza strutturale, è tornato sotto i riflettori con le recenti dichiarazioni del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, pronunciate a margine dell’evento Futuro Direzione Nord – Scelte per tempi difficili a Milano. Nordio ha definito “impossibile” la costruzione di nuovi penitenziari in Italia, citando vincoli geologici, architettonici e culturali che ostacolano qualsiasi intervento. Le sue parole hanno suscitato un’aspra replica da parte dell’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Giuseppe Antoci, che ha accusato il Ministro di ignorare proposte concrete, come quella del Comune di Mistretta (Messina), che ha offerto un terreno gratuito per un nuovo carcere.
Antoci ha definito “surreali” le affermazioni del Ministro “soprattutto perché sul tavolo del suo Ministero ci sono proposte concrete del tutto ignorate da lui stesso”, ha dichiarato l’europarlamentare in una nota. Al centro della sua critica c’è la proposta del Comune di Mistretta, in provincia di Messina, che ha offerto gratuitamente un terreno di 100.000 mq, già con destinazione urbanistica dedicata, per la costruzione di un nuovo carcere, potenzialmente anche di massima sicurezza. “Un’opportunità concreta che viene completamente sprecata dal governo”, ha proseguito Antoci, sottolineando come l’offerta di Mistretta sia rimasta inascoltata nonostante l’urgenza di affrontare il sovraffollamento e le condizioni vetuste delle carceri italiane.
L’europarlamentare ha portato la questione a Bruxelles, presentando un’interrogazione alla Commissione Europea per denunciare “la mancanza di programmazione nella gestione del sistema penitenziario italiano e l’incoerenza tra le dichiarazioni ufficiali e le azioni effettive”. Nella sua interrogazione, Antoci ha chiesto se l’Italia stia rispettando le raccomandazioni europee del 2006 e del 2022 sui diritti procedurali e le condizioni di detenzione, evidenziando i ritardi nei progetti legati al PNRR per la realizzazione di nuovi padiglioni carcerari. Antoci ha poi puntato il dito contro quella che considera la vera causa dell’impasse: “Il vero ostacolo non è la mancanza di fondi ma l’assenza di volontà politica. I cittadini e gli operatori penitenziari meritano risposte, non dichiarazioni di resa”.