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Tasse sul reddito, quanto si paga? In Italia ti salvi se hai famiglia: se sei solo ti spennano

Il panorama delle imposte in Europa: Danimarca in testa, Slovacchia e Polonia le più “leggere”. In Italia agevolazioni per le famiglie ma aliquota tra le più alte per i single.

Le tasse sul reddito variano, e parecchio, in Europa. Sono influenzate da diversi parametri tra cui reddito, stato civile e presenza di figli. Secondo il rapporto Taxing Wages 2025 dell’OECD, analizzato da Euronews, la Danimarca registra le aliquote più alte, mentre Slovacchia e Polonia si distinguono per le più basse. Ecco come cambia la pressione fiscale tra single senza figli e coppie con bambini nei 27 paesi esaminati, tra cui 22 membri UE, Regno Unito, tre paesi EFTA e Turchia.

Per i single senza figli con salario medio (100% della media nazionale), l’imposta sul reddito nel 2024 oscilla dal 6,2% in Polonia al 35,7% in Danimarca. L’Italia, tra le grandi economie, spicca con il 20,9%, superando Germania e Francia (16,7%), Spagna (16%) e Regno Unito (15,5%). I paesi nordici, eccetto la Svezia (16,1%), superano il 20%, mentre Slovenia, Grecia, Svizzera, Slovacchia e Repubblica Ceca restano sotto il 12%. La progressività fiscale italiana è evidente: per redditi al 67% della media, l’aliquota scende al 12,1% (media UE), mentre al 167% sale al 23,1%.

E le coppie monoreddito con due figli? Le aliquote variano in questo caso da -12,8% in Slovacchia a 32% in Danimarca. La Germania registra un -0,1%, grazie a politiche di sostegno familiare. Francia e Spagna vedono un calo dal 16% al 10% rispetto ai single, mentre Svizzera, Slovenia, Portogallo, Repubblica Ceca e Polonia mantengono aliquote sotto il 5%. I nordici dominano anche in questo caso le posizioni alte, con la Svezia sopra la media OECD e UE-22. L’Italia si allinea a paesi come Francia e Spagna, dove le aliquote scendono intorno al 10%.

Per le famiglie che invece possono contare su due redditi, e hanno sempre due figli, l’Italia beneficia di un sistema fiscale che premia i nuclei familiari. Anche qui, l’aliquota è inferiore rispetto ai single, ma non raggiunge i livelli minimi di Slovacchia (1,6%) o Svizzera (sotto il 5%). La progressività resta marcata, con un aumento delle tasse proporzionale al reddito complessivo. Ma in paesi come Estonia, Finlandia e Regno Unito le aliquote restano invariate tra single e famiglie.

Il rapporto conferma che, tranne in Ungheria, i sistemi fiscali europei sono a tassazione progressiva. Nell’UE, le aliquote medie per single senza figli passano dal 12,1% (67% del salario medio) al 23,1% (167% del salario medio). La Svezia mostra l’incremento più marcato (+78%), seguita da Paesi Bassi e Germania. Estonia e Lituania registrano variazioni minime.

Da questi dati si evince che la Danimarca guida la classifica in tutte le categorie, seguita da Belgio e Islanda. Slovacchia e Germania si distinguono per rimborsi alle famiglie monoreddito. I paesi dell’Europa orientale, come Polonia e Repubblica Ceca, offrono le aliquote più basse, mentre i nordici e l’Europa occidentale mantengono tasse più alte.

E l’Italia? Si distingue per un sistema fiscale progressivo, con aliquote che crescono all’aumentare del reddito. Tuttavia, rispetto ai paesi nordici (come Danimarca e Belgio), la pressione fiscale è meno intensa, soprattutto per le famiglie. Rispetto all’Europa orientale (Polonia, Repubblica Ceca), l’Italia applica tasse più alte, ma offre maggiori deduzioni per i nuclei familiari. Da notare che il rapporto non include contributi sociali, che in Italia incidono significativamente sul salario netto.

Male, invece, per i single senza figli, penalizzati come si è visto dal sistema fiscale. Il Belpaese si posiziona ben sopra la media UE, mentre supporta le famiglie con figli attraverso un sistema di detrazioni, mantenendo comunque aliquote tutto sommato competitive rispetto alle grandi economie europee.

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