Non solo alimento, ma metafora universale: il pane accompagna l’umanità tra storia, lingua e spiritualità.
A volte pur non essendo degli “specchi” si è portati a… riflettere (capita pure ai comuni mortali, ogni tanto!) sul perché si sono sviluppati certi modi di dire, con al centro sempre lo stesso sostantivo, che vengono enunciati per consuetudine e di cui si è consapevole del significato, ma se ne ignora la genesi. E’ il caso della parola “pane” che troviamo… condita con tanti gusti nella lingua italiana.
Se si va dal fornaio e gli si chiede “cos’è il pane” probabilmente risponderà che “è un prodotto alimentare ottenuto dalla fermentazione, formatura a cui segue una lievitazione e una successiva cottura in forno di un impasto a base di farina (normale o integrale), cereali e acqua, confezionato con diverse modalità, arricchito e caratterizzato frequentemente da ingredienti che si differenziano seguendo le tradizioni locali!

E’ stato uno dei primi alimenti prodotti dall’uomo la cui origine risale alla notte dei tempi, con molta probabilità dopo la scoperta dell’agricoltura circa 12 mila anni fa. Ebbene questo fondamentale alimento della dieta quotidiana ha assunto vari significati simbolici nel corso dei secoli. Numerose sono le frasi accompagnate dal… pane, tra cui se ne ricordano alcune: Essere un pezzo di pane, per indicare una persona mite, gentile; vende come il pane, nel senso che è molto popolare; levarsi/togliersi il pane di bocca, quando ci si sacrifica per gli altri; tenere a pane e acqua, a scopo punitivo.
Erano i soli due alimenti per chi stava in prigione; mangiapane a tradimento, quando si vive sulle spalle degli altri; non si vive di solo pane, questo è un invito della Bibbia secondo cui un uomo non può vivere solo di cose materiali, ma deve pensare anche al lato spirituale e affettivo; chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti, nel senso che quando una persona ha qualcosa non sa apprezzarlo; se non è zuppa è pan bagnato, quando due opzioni sono molto simili al punto da essere definiti in maniera quasi identica. Su questo tema ha scritto un brillante pamphlet Marco Ballarè, consulente nel campo del digital marketing e grande appassionato di etimologia e linguistica dal titolo “Con parole tue: Viaggio fra le etimologie e i modi di dire più curiosi della lingua italiana”.

Quella del pane è una storia secolare, ricca di sapienza, di poesia, d’arte e di fede. Abbraccia l’intera evoluzione del genere umano, è il sigillo che collega le diverse culture di tutto il mondo valicando, dalle tavole degli umili e dei principi, ogni genere di status. Ha un valore simbolico molto importante in molte culture e religioni. Può rappresentare nutrimento, vita, prosperità, fertilità, condivisione, identità, tradizioni, e molto altro. E’ anche simbolo di unione, poiché‚ contiene molti grani in una sola sostanza e, quando viene spezzato e diviso, rappresenta la vita condivisa ed unita. Il pane porta con sé memorie, valori simbolici, tradizioni che vanno oltre al semplice sfamare il corpo: il pane sfama anche lo spirito.
È questa la sua peculiarità: essere al tempo stesso cibo e segno. Il pane rappresenta per l’uomo il riscatto dalla fame ma anche la capacità di dominare la natura. Nella civiltà contadina è stato il simbolo per eccellenza dei cicli stagionali e si inserisce in tutta quella serie di riti che servono a riscattare quel senso di insicurezza e precarietà su cui si basava il vivere quotidiano. Ricordiamocene quando si addenta con voracità un panino!