Nella denuncia di morte del Santo Padre viene certificato che la causa del decesso è stato un ictus celebrale. I funerali forse sabato.
Roma – “Chiedo che le mie spoglie mortali riposino aspettando il giorno della risurrezione nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore”. E’ quanto lasciato scritto da Papa Francesco nel suo testamento che era stato firmato il 29 giugno del 2022. “Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale”. “Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus”.
Intanto, nella denuncia di morte del Santo Padre viene certificato che la causa è stato un ictus celebrale. “Certifico che Sua Santità Francesco Jorge Mario Bergoglio nato a Buenos Aires, Argentina, il 17 dicembre 1936, residente nella Città del Vaticano, cittadino vaticano, è deceduto alle ore 7:35 del giorno 21 aprile 2025 nel suo appartamento presso la Domus Santa Marta (Città del Vaticano) per: ictus cerebri – coma – collasso cardiocircolatorio irreversibile. In soggetto affetto da: pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica – Bronchiectasie multiple – ipertensione arteriosa – diabete tipo II”.

Il documento continua: “L’accertamento della morte è stato effettuato attraverso registrazione elettrocardiotanatografica. Dichiaro che le cause della morte secondo la mia scienza e coscienza sono quelle su indicate”. Poco dopo il risveglio, intorno alle 7, Papa Francesco avrebbe avuto un malore improvviso. È stato immediatamente soccorso dallo staff medico presente in Vaticano, ma alle 7:35, stando poi al comunicato ufficiale, il Papa è morto. Il fisico di Papa Francesco era già duramente messo alla prova. Nei giorni precedenti il decesso, il Pontefice era stato ricoverato al Policlinico Gemelli a causa di gravi infezioni respiratorie. Le tre crisi affrontate avevano fatto temere il peggio, tanto che era stata prevista una fase di convalescenza con ventilazione assistita e isolamento.
I medici hanno sempre definito il cuore del Pontefice “forte fino all’ultimo”, nonostante il quadro clinico complesso. D’altra parte, i problemi respiratori lo accompagnavano da una vita. A soli 21 anni, infatti, gli fu rimosso parte di un polmone, come aveva raccontato lui stesso al medico argentino Nelson Castro. Anche da anziano era spesso costretto a ricorrere a cure per bronchiti e infezioni polmonari. Alle 20 di ieri si è svolto il rito della constatazione del decesso di Papa Francesco e della deposizione della salma nella bara. Il corpo del Papa è nella cappella di Domus Santa Marta. Durante la celebrazione è stata data lettura del certificato di morte e al termine l’atto autentico di morte è stato autenticato dal Camerlengo, il cardinal Kevin Joseph Farrell. Il rito è durato circa un’ora.
Saranno i cardinali oggi durante la Congregazione, a decidere quando dovranno tenersi i funerali di Papa Francesco. Lo riferisce la sala stampa della Santa Sede, commentando le indiscrezioni su sabato quale giornata più probabile per le esequie a san Pietro di Francesco. Le indicazioni del testo liturgico parlano di un giorno compreso tra il quarto e il sesto dalla morte, quindi tra venerdì e domenica. La salma del pontefice rimane oggi nella cappella dove il Papa ha celebrato messa per tutto il suo pontificato e dove già lunedì sera è iniziato il via vai dei cardinali per l’ultimo saluto. Mercoledì la traslazione a San Pietro, dove la salma resterà esposta fino a venerdì per l’ultimo saluto dei fedeli. Francesco scrisse in un testo inedito: “La morte non è la fine di tutto ma un nuovo inizio”.