Stroncato un potenziale mercato da 310 milioni di euro Rafforzata la lotta al traffico illecito di opere d’arte.
Oltre 80.000 beni culturali recuperati, 2.804 opere contraffatte sequestrate e un danno potenziale al mercato dell’arte di oltre 310 milioni di euro: è questo il bilancio dell’intensa attività svolta nel 2024 dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC), reparto specializzato dell’Arma impegnato da più di mezzo secolo nella difesa dell’identità artistica e storica dell’Italia.
L’Unità Specializzata, istituita nel 1969 per dare attuazione all’articolo 9 della Costituzione, ha reso noti i risultati nel documento “Attività Operativa 2024”, evidenziando un importante rafforzamento delle azioni repressive e preventive contro i reati contro il patrimonio culturale.

I numeri del 2024: un anno da record per il contrasto al traffico illecito
Nel corso dell’anno sono stati recuperati 80.437 beni culturali, con un valore complessivo stimato in oltre 129 milioni di euro. Tra questi, spiccano:
- 44.308 reperti archeologici
- 5.703 reperti paleontologici
- 30.426 beni antiquariali, archivistici e librari
I sequestri di opere d’arte contraffatte, in particolare nel campo dell’arte contemporanea, hanno toccato quota 2.804 pezzi, tra cui falsi attribuiti a Banksy, Warhol, Carrà e Fantuzzi. Solo questi ultimi, se immessi sul mercato come autentici, avrebbero generato un valore illecito pari a 80 milioni di euro.
Più controlli, più sequestri, più denunce
L’attività investigativa ha visto un deciso inasprimento delle pene grazie alla Legge n. 22/2022, che ha introdotto 17 nuovi articoli nel Codice Penale. Rispetto al 2023, si registra:
- Un aumento delle persone denunciate, da 981 a 1.356
- Il sequestro di quasi il doppio dei reperti archeologici interi, da 9.258 a 19.505
- Il sequestro di 1.983 oggetti numismatici (erano 286 l’anno precedente)
- Incremento delle misure di sicurezza nei musei, biblioteche e archivi (+12,5%)
In totale, sono state effettuate 505 perquisizioni, 2 arresti, 251 sanzioni amministrative e 3 associazioni a delinquere sono state smantellate.
Il web sorvegliato speciale: 696 siti monitorati
Una parte rilevante del contrasto ai reati culturali si è svolta online, dove sono stati controllati 696 siti web e 5.478 beni commercializzati sulle piattaforme digitali. Grazie al sistema S.W.O.A.D.S., basato su intelligenza artificiale per il monitoraggio del web e dei social media, sono state localizzate 63 opere d’arte trafugate.

Restituzioni e collaborazioni internazionali
Il Comando TPC non si limita al territorio nazionale. Nel 2024 ha curato il rimpatrio di 882 beni culturali dall’estero e la restituzione di 550 opere a Paesi stranieri, tra cui Canada, Colombia, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Iraq e Messico.
Spiccano, tra le operazioni, il recupero di una preziosa pagina miniata del 1440 trafugata da Siena e la riconsegna alla Colombia di 25 reperti precolombiani.
Formazione e cooperazione: i “Caschi Blu” della Cultura
Il 2024 ha visto anche l’estensione delle attività formative internazionali con il progetto “Caschi Blu della Cultura”, realizzato a Rio de Janeiro in collaborazione con IILA e MAECI. Il corso ha coinvolto Brasile, Cile, Colombia e Paraguay, con l’obiettivo di proteggere il patrimonio in caso di catastrofi naturali.