Operai e sindacati protestano per ottenere il giusto salario. Dal Lazio al Piemonte sale la tensione, anche a Melfi dove l’agitazione è a oltranza.
Roma – E’ proprio una Pasqua di ‘passione’ quella degli operai di Stellantis da un capo all’altro d’Italia, in prima linea per tenere ben saldo il proprio posto di lavoro. “In questi giorni, e oggi in particolare, in Stellantis negli stabilimenti di Mirafiori, Verrone, Pratola Serra, Termoli, Atessa, Cassino, ma anche in Iveco negli stabilimenti di Piacenza, Foggia, Torino, Brescia, Suzzara e in Cnh Industrial a Torino, le lavoratrici e i lavoratori stanno scioperando per chiedere un giusto salario”. Lo dichiarano in una nota congiunta Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil.
I sindacalisti sottolineano che “la trattativa per il rinnovo del biennio economico del CCSL non sta proseguendo e sta determinando una vera e propria emergenza salariale, a causa del carico degli ammortizzatori sociali che, soprattutto in Stellantis, stanno pesando strutturalmente ormai da anni”. La Fiom-Cgil, insieme con le lavoratrici e i lavoratori, “chiedono aumenti salariali che difendano il potere d’acquisto e anche un’integrazione al reddito quando le aziende utilizzano gli ammortizzatori sociali”. “Non è accettabile – affermano – una condizione sostanzialmente permanente di ammortizzatori sociali. Inoltre, servono investimenti e prospettive produttive certe per gli stabilimenti di Stellantis, Iveco e Cnh Industrial”.

A Cassino, dove il record è negativo sotto più aspetti – qui si producono Stelvio e Giulia Alfa Romeo ed il Grecale Maserati – dal 1972 non si produceva così poco come è accaduto nel primo trimestre 2025. E dal primo gennaio di questo anno i giorni lavorativi sono solo 36. L’umore degli operai non è dei migliori, dopo che i motori dell’enorme Plant cassinate si sono spenti. Rientreranno al lavoro direttamente a maggio. Una Pasqua amara – come del resto è accaduto nel periodo natalizio 2024 – per gli operai Stellantis che continuano ad accumulare giornate di ferie forzate”.
Ben 18 giorni a casa con l’interrogativo che ci siano ulteriori stop produttivi. Le vetture premium non rispettano le aspettative del mercato e tenere in funzione le linee per modelli che si vendono poco risulta soltanto costoso. “Lo avevamo preannunciato, attendevamo solo l’ufficialità – il grido d’allarme del segretario provinciale della Uilm Gennaro D’Avino – Speriamo che sia soltanto questo e che non si andrà incontro a un prolungamento oltre il 5 maggio perché, se le voci che circolano verranno confermate, si ripartirà la settimana del 12 di maggio“.

A Torino non va meglio: ieri c’è stato lo sciopero, organizzato e promosso da Fiom Cgil, davanti ai cancelli dello storico stabilimento Stellantis di Mirafiori. I lavoratori e i sindacati chiedono non solo il rinnovo del contratto collettivo dei metalmeccanici ma anche un aumento di salario (fermo al 2022) per i lavoratori di Stellantis che per troppo tempo non hanno lavorato o il loro stipendio “non è stato sufficiente a recuperare il potere d’acquisto sull’inflazione. Riflettori accessi anche sul sostegno al reddito per la cassa integrazione”. Si rivendica anche un “premio di risultato che deve essere accessibile a tutti e ottenuto anche nelle assenze per cassa integrazione durante l’anno o per malattia“.
Continua lo Sciopero ad oltranza dei Lavoratori ISCOT ITALIA (Cantieri Stellantis Melfi) proclamato da FILCOM e UGL Igiene Ambientale Melfi, Italia. Come fanno sapere Ugl e ConfSal i lavoratori operanti nei cantieri Stellantis di Melfi hanno continuato lo sciopero ad oltranza che si protrarrà almeno fino ad oggi. La decisione, comunicata dalle segreterie territoriali di FILCOM e UGL Igiene Ambientale, è stata presa in seguito alla mancata apertura da parte dell’azienda a “risolvere le problematiche sollevate, alla persistente situazione di incertezza e indisponibilità aziendale a trovare soluzioni condivise. Le organizzazioni sindacali dichiarano che permangono le motivazioni che avevano portato alla dichiarazione dello stato di agitazione. Inoltre, si rende necessario intensificare l’azione di protesta al fine di garantire la massima partecipazione e visibilità della discussione.

Le sigle sindacali FILCOM e UGL Igiene Ambientale “rimangono unite nel sostegno di tutti i lavoratori e determinati a proseguire la mobilitazione fino a quando non si otterranno risposte concrete e soddisfacenti alle loro richieste che erano: proposta di congelamento dei trasferimenti per un mese, al fine di esplorare soluzioni alternative e condivise. Tuttavia, l’azienda ha respinto tale richiesta, mostrando totale chiusura al dialogo”. ISCOT Italia, che conta circa 120 lavoratori e per cui sono stati richiesti ammortizzatori sociali, “non ha fornito indicazioni precise sul numero di dipendenti coinvolti nei trasferimenti”, dicono i sindacati.
Lo scenario futuro per i lavoratori del colosso dell’automotive non è dei più confortanti. Nei primi tre mesi del 2025 la produzione di Stellantis è in forte peggioramento rispetto allo stesso periodo del 2024 che era stato “un anno nero” come non vedeva dal 1956: tra auto e furgoni commerciali sono state prodotte 109.900 unità, con un calo del 35,5%. “Tutti gli stabilimenti di auto e veicoli commerciali sono in rosso e i dazi aggraveranno ulteriormente la situazione” ha spiegato Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl, che ha presentato il consueto Report sulla produzione di Stellantis in Italia, in un incontro a Torino.
Le auto prodotte nel trimestre sono 60.533 (-42,5%), i veicoli commerciali 49.367 (-24,2%). Dalle linee di Mirafiori sono uscite 9.860 auto rispetto alle 12.680 rilevate nel 2023 (-22,2%), quasi tutte 500 elettriche, con le Maserati praticamente azzerate (70 vetture prodotte in tre mesi). A Melfi il calo è del 64,6% e va a sommarsi alle forti riduzioni degli ultimi anni. Quello lucano è lo stabilimento che in termini di volumi, insieme a Pomigliano, perde la maggiore quantità di auto, con 16.210 unità in meno rispetto al primo trimestre 2024.