Una strada di Roma dedicata a Giovanni Spampinato: la mozione approvata

Il consiglio comunale ha dato il via libera alla proposta di intitolare una via al giornalista ucciso dalla mafia a Ragusa il 27 ottobre 1972.

Roma – Al giornalista siciliano Giovanni Spampinato, ucciso dalla mafia a Ragusa il 27 ottobre 1972 verrà dedicata una via della Capitale. “In consiglio comunale abbiamo approvato la mozione che ho presentato per chiedere di intitolare una strada della nostra città a Spampinato”, annuncia in una nota Dario Nanni, consigliere comunale e Presidente della Commissione Capitolina Speciale Giubileo 2025. “Giovanni Spampinato era un giovane cronista di Ragusa, corrispondente dei quotidiani l’Unità e L’Ora di Palermo che con le sue inchieste giornalistiche ha denunciato gli intrecci tra mafia e politica nella Sicilia degli anni ’70”, ricorda la nota.

Il 27 ottobre 1972, “dopo un’inchiesta sul coinvolgimento del figlio del Presidente del Tribunale di Ragusa in un omicidio a stampo mafioso, – ricostruisce ancora la nota – Spampinato viene brutalmente ucciso a colpi di pistola davanti al carcere della cittadina siciliana. Tra l’altro, sono state riaperte le indagini per fare luce su aspetti poco chiari della vicenda”. L’atto approvato ieri, afferma Nanni, “vuole essere un forte segnale di riconoscimento della nostra città verso un giornalista coraggioso che è stato ucciso per aver svolto il suo lavoro e per la ricerca della verità, della giustizia e la lotta contro la criminalità organizzata”.

La prima pagina del quotidiano ‘L’Ora’

“Ringrazio tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza che hanno approvato questo atto – conclude Nanni – che è occasione anche per ribadire l’impegno della nostra città, come capitale d’Italia, nel ricordare tutte le donne e gli uomini che nel nostro Paese hanno sacrificato la loro stessa vita per gli ideali di giustizia e democrazia”. “Assassinato perché cercava la verità”: così titolava in prima pagina il quotidiano “L’Ora”, scrivendo della morte del suo giovane corrispondente ragusano. Spampinato, infatti, era un giornalista che la verità l’ha cercata costantemente, riuscendo a documentare le numerose attività illecite degli anni dell’estrema destra e della criminalità organizzata, impegnata anche a trafficare opere d’arte oltre che armi, sigarette e stupefacenti.

A settembre scorso, la storia di Spampinato, come quella di altri grandi cronisti uccisi dalla mafia è approdata a New York, sotto la Statua della Libertà. Dieci pannelli dedicati ai cronisti finiti sotto i colpi mortali di Cosa Nostra: sono stati loro i protagonisti di una mostra curata dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, in collaborazione con l’Unione Siciliana Emigrati e Famiglie, che ha fatto tappa a New York. Da Spampinato a Cosimo Cristina, da Mauro De Mauro, a Mario Francese. E ancora Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano, Maria Grazia Cutuli.

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