Mostra con truffa all’Ara Pacis: alcuni reperti romani erano falsi contemporanei

Sottoposto a sequestro anche il catalogo dell’esposizione “LEX – Giustizia e diritto dall’Etruria a Roma”, tenutasi tra il 27 maggio e il 10 settembre 2023.

Roma – I finanzieri hanno sequestrato alcune opere in marmo esposte nella mostra “LEX – Giustizia e diritto dall’Etruria a Roma”, tenutasi tra il 27 maggio e il 10 settembre 2023 al Museo dell’Ara Pacis. Il museo non risulta coinvolto nelle indagini.

Le opere, presentate come autentici reperti del I secolo d.C., sarebbero in realtà riproduzioni moderne, secondo quanto emerso dalle verifiche condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma. L’inchiesta, nata da accertamenti sulla prevenzione del riciclaggio di capitali illeciti nel mercato dell’arte, ipotizza il reato di contraffazione di beni culturali.

Non solo le sculture: nel mirino degli investigatori è finita anche una pubblicazione illustrativa delle opere, distribuita in biblioteche, enti culturali, librerie e su piattaforme online. Anche questi materiali promozionali sono stati sottoposti a sequestro preventivo, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Roma.

L’intervento delle Fiamme Gialle ha permesso di scongiurare il rischio che le opere, falsamente attribuite all’epoca romana, potessero essere immesse sul mercato dei beni archeologici con valori economici gonfiati, provocando un grave danno al patrimonio culturale italiano.

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