Un gruppo di giovani sudtirolesi si mostra su Instagram con passamontagna e slogan contro il NS-Verbotsgesetz.
Bolzano – Un video diffuso su Instagram dal quotidiano Tageszeitung ha acceso i riflettori su “Junge Aktion”, un gruppo di giovani sudtirolesi di estrema al vaglio della Digos di Bolzano. Le immagini mostrano ragazzi con passamontagna biancorossi, colori della bandiera tirolese, intenti in esercizi fisici e di boxe, accompagnati da simboli e gesti controversi: un adesivo contro il NS-Verbotsgesetz, la legge tedesca che vieta attività nazionalsocialiste, e un presunto saluto “White Power”. Il gruppo si definisce “punta di diamante della gioventù fedele al popolo in Alto Adige”, invitando a unirsi per “riprendersi il Paese”.
Il filmato, pubblicato sull’account Instagram di “Junge Aktion” e ripreso dalla Tageszeitung, mostra una decina di giovani mascherati in un contesto rurale, mentre si allenano con esercizi di forza e combattimento. In una scena, un adesivo attacca il NS-Verbotsgesetz, legge che in Germania punisce la propaganda nazista con fino a tre anni di carcere. Un altro frame cattura un uomo che fa il gesto dell’“OK” con tre dita tese, interpretato da esperti come il saluto del movimento suprematista bianco “White Power”, noto per il suo utilizzo in ambienti di estrema destra internazionale. Il video, accompagnato da musica epica, si chiude con un invito: “Allenati mentalmente, fisicamente e intellettualmente. Il nostro Paese ha bisogno di te”. La Procura di Bolzano, informata dalla Digos, sta valutando se i contenuti violino l’articolo 4 della legge Scelba sull’apologia del fascismo o altre norme italiane.
“Junge Aktion” si presenta come un movimento di “gioventù patriottica” altoatesina, con un linguaggio che richiama l’identitarismo e il nazionalismo etnico. Sul loro profilo Instagram, seguito da circa 1.200 account al momento della pubblicazione, si leggono proclami come: “Siamo organizzati, disciplinati e attivi. Non abbandoneremo mai il nostro Paese”. I post esaltano valori come tradizione, forza fisica e appartenenza etnica, con immagini di montagne tirolesi, simboli sudtirolesi e citazioni in tedesco.
La Questura di Bolzano, guidata dal questore Paolo Sartori, mantiene riserbo assoluto sugli accertamenti, condotti dalla Sezione Antiterrorismo della Digos. L’indagine è partita dopo il monitoraggio dei social, intensificato in seguito all’arresto di un 15enne suprematista nel febbraio 2025, accusato di pianificare atti terroristici.