Ucraina, eccellenza tecnologica in guerra: startup belliche tra droni e innovazione

Nonostante il conflitto con la Russia, l’Ucraina sorprende per lo sviluppo di tecnologie militari avanzate, tra droni, robotica e guerra elettronica.

Malgrado sia un paese in guerra, l’Ucraina eccelle per le tecnologie belliche. Sembra un paradosso ma non lo è. L’Ucraina, Paese invaso militarmente dalla vicina Russia il 24 febbraio del 2022, risulta essere un centro all’avanguardia per le tecnologie militari. Sta, quasi, perdendo la guerra, con migliaia di morti militari e civili e riesce ad eccellere in un settore complesso come quello delle più avanzate tecnologie militari. Sembra, quasi, che più perdite umane ci sono, più ci si industria nella tecnologia!

Sono definite “startup”, ossia aziende emergenti per le innovazioni e la loro rapida espansione. Di solito, operano in settori ad alta tecnologia, come quelle militari, o in nuovi mercati e sviluppano servizi innovativi che rispondono ad esigenze non ancora soddisfatte nel mercato. Il termine deriva dall’inglese e significa “avviare, mettere in moto”. Ebbene, quelle ucraine sono talmente avanzate che stanno sviluppando droni, robotica e sistemi di guerra elettronica che esordiscono direttamente sul campo. Cosa si vuole di più dalla vita, sono testati immediatamente e pronti all’uso?

Secondo una certa aneddotica, pare che la passione per la tecnologia bellica risalga al tempo della cosiddetta “cortina di ferro”. Con questa locuzione si intende la linea di confine che divise l’Europa in due zone separate d’influenza politica, dopo la seconda guerra mondiale.

L’Europa orientale era sotto l’influenza dell’URSS e quella occidentale degli USA. Uno dei primi computer digitali fu costruito nell’Accademia delle Scienze Ucraine. Oggi ci sono software che hanno suscitato l’interesse di aziende di spessore come BAE Systems (società inglese del settore aerospaziale e della difesa) e Rheinmetall (la maggiore industria tedesca nel campo degli armamenti). Entrambe stanno collaborando con le aziende ucraine, in quanto le innovazioni potrebbero produrre effetti sull’industria della difesa mondiale. Secondo alcuni esperti, le startup ucraine potrebbero trasmettere all’Occidente i modelli più all’avanguardia di droni acquatici, messi alla prova contro l’esercito russo.

C’è da segnalare, inoltre, che l’Unione Europea (UE) sta già appoggiando l’industria bellica ucraina con una serie di programmi e progetti. Secondo un articolo apparso su “The Economist”, settimanale di informazione politico-economica inglese, Kiev sta ridefinendo una sorta di nuovi standard bellici, in quanto il suo esercito è diventato l’attore principale della difesa europea. Tuttavia, anche l’esercito russo ha collaudato tecnologie avanzatissime grazie all’aiuto della Cina, sconosciute agli ucraini. E’ chiaro che la tecnologia ucraina non è il risultato di una scelta autonoma, ma la combinazione tra il “Know-how“ del luogo con quello internazionale. Le sorti della guerra sono molte nebulose, non si sa dove si andrà a parare.

Soprattutto dopo il manifestato disinteresse degli USA di Trump e con l’Europa che non sa che pesci pigliare e con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, che, recentemente, ha invitato al riarmo per una difesa comune. Riarmo di che, se l’Europa come entità unita e coesa non esiste? Ogni Stato dovrebbe armarsi per conto proprio, per poi unirsi con gli altri, in una sorta di “armata Brancaleone” dell’era tecnologica, un gruppo mal assortito. Siamo proprio alla frutta!

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