Pugni e calci ad un giovane arbitro di 19 anni in Sicilia: il caso arriva in Parlamento

La violenza durante i tempi supplementari tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara. Sono intervenuti i Carabinieri. Chiesto Daspo per i responsabili.

Catania – Arriva in Parlamento il caso dell’aggressione avvenuta sabato, in Sicilia, ai danni di un giovane arbitro di 19 anni, preso barbaramente a calci e pugni da giocatori e spettatori che, allo stadio Luigi Averna di Torre Archirafi a Riposto, non dovevano esserci a causa dell’inagibilità delle tribune. E’ “inaccettabile ed è anche un campanello d’allarme sul ritorno della violenza nei campi sportivi di provincia”, afferma la senatrice del Movimento 5 Stelle, Gabriella Di Girolamo, annunciando in una nota di aver già depositato una interrogazione parlamentare al ministro dello Sport per chiedere al governo “un cambio di passo su questo fronte”.

In primis, sottolinea ancora la pentastellata: “Se un evento sportivo, anche giovanile, è formalmente chiuso al pubblico, le ordinanze vanno fatte rispettare”. Poi – continua – “è giunta l’ora di mettere in campo interventi specifici per garantire la sicurezza di tutti, a cominciare dai direttori di gara, e per prevenire episodi di vergognosa e sguaiata violenza, che con lo sport nulla hanno a che fare”. “Quanto accaduto sabato nel Catanese – conclude la senatrice – non è da Paese civile e bisogna lavorare perché casi del genere non si ripetano mai più”.

l sito ufficiale dell’Associazione Italiana Arbitri è stato ‘oscurato’ con un’immagine simbolo della non violenza dopo l’ennesima aggressione subita da un direttore di gara. Lo comunica in una nota l’Aia. “Il deplorevole episodio, ultimo di una lunga grave serie, è avvenuto in Sicilia ed il giorno prima in Campania e nelle settimane scorse in Veneto, nel Lazio ed in diverse altre regioni” si legge in una nota. In Sicilia l’aggressione è avvenuta durante i tempi supplementari di una partita playoff under 17 tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara, disputata allo stadio Luigi Averna di Torre Archirafi, l’arbitro è stato vittima di una brutale aggressione. Nonostante l’impianto fosse stato chiuso ufficialmente. Aperta un’inchiesta per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo. La squadra ritenuta colpevole dell’aggressione potrebbe essere eliminata dal campionato.

Secondo quanto ricostruito il giovane direttore di gara è stato colpito con calci e pugni, non solo da alcuni tesserati, ma anche da persone scese in campo dagli spalti. Un assistente di parte lo ha addirittura colpito alla nuca con la bandierina. Per evitare conseguenze ancora più gravi, è stato necessario l’intervento dei carabinieri per garantire la sua incolumità. “Abbiamo visto – hanno dichiarato a loro volta i deputati siciliani della Lega Anastasio Carrà, componente della commissione parlamentare Antimafia, e Valeria Sudano – le immagini terribili di un arbitro aggredito con calci e pugni in campo durante i play off di una partita di calcio che si stava disputando a Riposto, in provincia di Catania. Una scena agghiacciante, atroce, vergognosa, che mai vorremmo vedere lì dove vogliamo che a prevalere siano i valori sani dello sport. Condanniamo fermamente gesti violenti come questi, tipici di chi impone una cultura mafiosa che alimenta la brutalità della forza, della prevaricazione e dell’odio per sovvertire l’ordine e il rispetto di ogni regola“.

Per Alessandro Cattaneo, responsabile dipartimenti nazionali di Forza Italia, si è trattato di “un episodio gravissimo – l’ennesimo – che pone all’ordine del giorno la necessità di garantire maggiori tutele nei confronti dei direttori di gara, soprattutto nel calcio giovanile. Da ex arbitro e da uomo civile non posso tollerare simili episodi di inciviltà, che hanno visto un ragazzo di appena 19 anni, impegnato nel suo ruolo con passione e senso di responsabilità, essere accerchiato e pestato. Un atto barbaro, vile, che ha richiesto l’intervento dei carabinieri e che deve portare a conseguenze severe, non solo per chi ha materialmente aggredito, ma anche per chi ha alimentato un clima d’odio e violenza. Esprimo la mia totale solidarietà a Diego Alfonzetti e alla sua famiglia, così come alla sezione AIA di Acireale che, con prontezza e dignità, ha preso posizione”.

“Mi auguro che la giustizia sportiva e quella ordinaria facciano rapidamente il loro corso, arrivando a sanzioni esemplari: DASPO per i responsabili, denunce penali e, laddove necessario, l’esclusione dai campionati delle squadre coinvolte”, ha concluso. 

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