La Lega tira dritto: “Con tensioni internazionali in corso e il caro bollette sarebbe illogico e folle continuare a gravare milioni di italiani onesti”.
Roma – Misure ripetute di definizione agevolata o di annullamento dei debiti pregressi “possono alimentare aspettative su futuri condoni con effetti negativi sui versamenti per adeguamento spontaneo (da avvisi bonari e lettere di compliance), sulla riscossione ordinaria (da attività di accertamento) e su quella coattiva ordinaria (a fronte di accordi con l’Amministrazione o di piani di rateizzazione da quest’ultima accordati) e, in generale, sulla tax compliance”. Lo sottolinea il consigliere dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb), Valeria De Bonis, in audizione presso la Commissione Finanze e tesoro del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla gestione del magazzino fiscale da parte dell’ente della riscossione e sul disegno di legge che propone l’introduzione, tra le altre cose, della rottamazione quinquies.
“Gli interventi degli ultimi anni, in parte riproposti con il DDL in esame- ha spiegato -, non hanno contribuito in maniera rilevante allo smaltimento dei crediti da riscuotere. Gli introiti da definizione agevolata, ad eccezione di quelli della più conveniente rottamazione quater, sono significativamente inferiori rispetto alle attese per effetto dell’elevata incidenza di contribuenti che dopo l’accesso al programma (e quindi dopo il pagamento delle prime rate) omettono di completare il pagamento dell’intero importo dovuto”.

La Lega non intende fare “nessun passo indietro rispetto alla rottamazione decennale delle cartelle esattoriali”, dichiara il deputato della Lega, presidente della commissione Enti Gestori, vicepresidente della commissione Finanze e responsabile del dipartimento Economia del Partito, Alberto Bagnai. “Rispettiamo ma non ci convincono le analisi che su base puramente contabile – afferma – parlano di scarso successo delle precedenti rottamazioni, perché evidentemente non tengono conto delle catastrofi (pandemia, crisi energetica, guerra) che hanno colpito il tessuto economico dal 2020, cioè da quando la rottamazione ter sarebbe entrata a regime”.
Adesso,” con tensioni internazionali ancora in corso, caro bollette e oltre 1300 miliardi in sospeso, sarebbe illogico e folle – prosegue – continuare a gravare milioni di italiani onesti e perbene che ci chiedono di poter lavorare, produrre e vivere onestamente in maniera sostenibile. Decisi ad andare avanti con la nostra proposta di buonsenso e di civiltà per andare incontro a cittadini e imprese che vogliono mettersi in regola con il fisco”. “La proposta della Lega per la rottamazione delle cartelle in 10 anni non è solo un atto di civiltà, ma soprattutto un aiuto concreto nell’interesse dei tanti cittadini italiani onesti che vivono un momento di difficoltà. Tra rincari delle bollette e guerre, con annessi e connessi, venire incontro alle esigenze di famiglie e imprese si può e si deve fare”, afferma poi il senatore bresciano Stefano Borghesi della Lega, capogruppo in commissione Finanze a Palazzo Madama.

Il senatore della Lega, Claudio Borghi fa notare che “in alcune audizioni relative alla proposta della Lega per una rottamazione definitiva delle cartelle esattoriali, si è percepito tutto il distacco fra alcuni palazzi della burocrazia Statale e le esigenze dei cittadini più in difficoltà. Non sono le misure di rottamazione ad aver complicato la vita agli italiani ma un sistema fiscale che ha fatto lievitare sanzioni e debiti. Questo sicuramente ha avuto ripercussioni sulle entrate, di certo non la proposta della Lega che vuole permettere a famiglie, imprese, pensionati, di rateizzare quello che non riescono a pagare tutto insieme. Un gesto di civiltà per recuperare entrate che lo Stato non rivedrebbe mai, al contrario di quello che qualche burocrate vorrebbe farci pensare”.
“Tira una brutta aria per il disegno di legge tanto caro alla Lega sulla nuova rottamazione, la quinqiues. Le audizioni in commissione Finanze di palazzo Madama sul magazzino fiscale, che nell’idea leghista doveva agevolare la nuova rottamazione, stanno smontando la narrazione leghista sulle rottamazioni”, afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni. “Ufficio parlamentare di Bilancio e Corte dei Conti bocciano con forza l’idea leghista sottolineando come continuare a parlare di rottamazioni o sanatorie incoraggino ulteriormente ad evadere e non il contrario. Se poi come dice il nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, la maggior parte del magazzino delle Agenzie delle entrate-riscossione è formato da recidivi, e più del 60% lo è da dieci anni, tutto torna”, aggiunge Magni. “In Italia c’è un grande problema di evasione fiscale, e la sottovalutazione di questo problema mi preoccupa molto. Servirebbe una discussione seria sul cambiare radicalmente il nostro sistema fiscale nel senso di una maggiore progressività, non lisciare continuamente il pelo ai furbetti delle imposte”, conclude.