La Commissione Antimafia a Prato: “Liberare il territorio dalla criminalità cinese”

Il 4 aprile la visita dei parlamentari dopo l’allarme lanciato dal procuratore Tescaroli e i tanti episodi che colpiscono il distretto tessile.

Roma – ‘Il prossimo 4 aprile la commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e delle altre associazioni criminali, anche straniere, si recherà, per la prima volta, a Prato. Si tratta di un segnale di grande importanza e di attenzione specifica per la nostra realtà, un fondamentale tassello della battaglia contro il sistema mafioso che infesta il nostro territorio e per contrastare il quale Fratelli d’Italia combatte da sempre”. Lo annuncia la deputata pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta.

A ottobre scorso due interrogazioni parlamentari chiedevano di istituire sezioni distaccate della Dda anche a Prato per contrastare fenomeni mafiosi di natura etnica. In campo proprio la parlamentare La Porta e Francesco Michelotti, membro della commissione Antimafia. Ma l’allarme era diventato bipartisan. Anche il Pd, con un’interrogazione di Walter Verini era tornata sulla situazione di pericolo e sfruttamento nella città fiore all’occhiello del tessile. Nel “dicembre 2018 l’allora segretario dell’Antimafia Wanda Ferro – ricorda la deputata – intervenne in sala consiliare del Comune di Prato, in occasione della presentazione di un libro dedicato proprio al fenomeno cinese in Italia, grazie alle nostre costanti interlocuzioni con tutti i livelli istituzionali, ai quali non abbiamo mai smesso di denunciare lo specifico sistema mafioso cinese.

Nel gennaio 2023, insieme all’Onorevole Giovanni Donzelli, al fianco del quale da sempre mi batto per denunciare un fenomeno criminale ormai endemico nel nostro territorio, presentammo la proposta di legge, approvata, affinché l’attuale commissione accertasse e valutasse la natura e le caratteristiche delle nuove forme di criminalità organizzata, con specifico riguardo al settore manifatturiero cinese, particolarmente radicato tra Prato e Firenze, che presentava e presenta peculiari metodologie mafiose”.

E ancora, ricostruisce La Porta, “durante il governo Gentiloni, la stessa proposta, fu bocciata. Ringrazio l’Onorevole Chiara Colosimo, presidente, e la commissione tutta per l’impegno e l’attenzione che stanno dedicando per il ritorno della legalità e per il bene di Prato. Fratelli d’Italia ha da sempre lavorato e si è battuta con forza per raggiungere obiettivi concreti nel contrasto alla mafia cinese e la visita della commissione per venerdì 4 aprile ne è una dimostrazione e non smetteremo mai di lottare”.

Il procuratore Luca Tescaroli

Anche Walter Verini, capogruppo Pd in Antimafia, sottolinea che durante la visita la delegazione incontrerà rappresentanti della magistratura, dell’ordine pubblico e della sicurezza e delle istituzioni attivamente coinvolti nell’azione di prevenzione e contrasto delle mafie nel tessuto sociale e produttivo pratese. Era un impegno che ci eravamo presi lo scorso dicembre, in occasione di iniziative che svolgemmo a Prato insieme all’on. Marco Furfaro, per dare un segnale e accendere un faro sulla situazione locale, contribuendo all’impegno contro la criminalità organizzata, la sua penetrazione nell’economia locale, e per l’affermazione della legalità”. Dieci giorni fa si è recata a Prato anche una delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro del Senato composta dal Presidente Tino Magni, senatore Avs, dalla senatrice Fdi Paola Mancini, e dalla senatrice Gisella Naturale del Movimento Cinque Stelle.

Si è trattato di un sopralluogo presso una società sottoposta a sequestro per il grave e diffuso fenomeno dello sfruttamento del lavoro che caratterizza parte del sistema economico pratese. In una relazione di undici pagine il procuratore Luca Tescaroli, inviata il 22 ottobre scorso al ministero della Giustizia e al ministero dell’Interno in seguito all’interrogazione depositata dalla deputata pratese di Fdi La Porta, sottolineava la necessità di dotare la procura di Prato di una sezione della Direzione distrettuale antimafia. “E’ auspicabile la creazione di una Dda a Prato o di una sezione presso la procura”, l’opinione di Tescaroli.

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