Dopo il risarcimento al ferito il deputato dovrà rispondere di porto illegale di arma e di munizioni proibite. La parola passa ai giudici.
Biella – Prende il via oggi il processo a carico del deputato – ora sospeso – di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo, per la vicenda dello “sparo di Capodanno”. Un caso scoppiato a inizio 2024: nelle prime ore dell’anno, un proiettile aveva colpito uno dei partecipanti a una festa appena terminata presso la Pro Loco del paesino di Rosazza in provincia di Biella. Pozzolo è imputato per “porto illegale di arma comune da sparo” e “porto illegale di munizionamento da guerra”. Rispetto al quadro iniziale, le accuse sono più circoscritte: Luca Campana, il 31enne elettricista rimasto ferito, aveva ritirato la querela per lesioni dopo avere raggiunto un accordo economico.
Mentre per le ipotesi di esplosioni pericolose e omessa custodia d’armi il parlamentare ha invece presentato una domanda di oblazione – cioè il pagamento di una somma di denaro per azzerare il procedimento – che è stata accolta, e si era dunque giunti a una sentenza di non luogo a procedere. Non ci sono dubbi che si sia trattato di un incidente di natura colposa. Pozzolo spiegò di avere la pistola perché in possesso di regolare porto d’armi. Secondo la procura di Biella, però, era un oggetto da detenere solo “in regime di collezione”. E ora la parola passa al giudice. Lo giudicherà il Tribunale di Biella in composizione monocratica. Pozzolo è difeso dall’avvocato Andrea Corsaro di Vercelli, già sindaco della città piemontese.
Pozzolo, che si era presentato alla festa alla sede della Pro Loco, organizzata dalla sindaca Rosazza, Francesca Delmastro, sorella di Andrea, sottosegretario alla Giustizia, anche lui presente, ha sempre dichiarato di essere innocente. Unico indagato per il ferimento di Campana, compagno della figlia di Pablito Morello, agente della polizia penitenziaria e all’epoca capo scorta del sottosegretario alla Giustizia, ha sempre negato di essere stato lui a sparare, e ha detto che il colpo sarebbe partito accidentalmente mentre Morello maneggiava la sua pistola. A gennaio tuttavia era risultato positivo alla “prova dello stub”, un test che serve a trovare eventuali residui lasciati da un colpo d’arma da fuoco sul corpo e sui vestiti di una persona.