Rivenuti nell’area coperta dalla cella telefonica a cui si sarebbe agganciato il GPS del cellullare della 51enne di Chiomonte la notte della scomparsa, tra il 7 e l’8 marzo 2024.
Torino – Un reggiseno sportivo e un paio di occhiali da sole sono stati rinvenuti nei giorni scorsi nei boschi di Gravere, alimentando la speranza di una svolta nelle indagini sulla scomparsa di Mara Favro, la 51enne madre di una bambina di 11 anni, svanita nel nulla tra il 7 e l’8 marzo 2024.
All’inizio della settimana, carabinieri e vigili del fuoco hanno perlustrato nuovamente l’area, spingendosi fino al depuratore del paese. Nei pressi di un dirupo sono stati trovati gli occhiali e alcune ossa, che potrebbero appartenere a un animale. Venerdì, il consulente della famiglia, Fabrizio Pace, presidente dell’associazione Penelope, ha esaminato l’area coperta dalla cella telefonica a cui si sarebbe agganciato il GPS del cellulare di Mara la notte della scomparsa. Durante questa perlustrazione, alla presenza delle troupe di Chi l’ha visto? e del Tg3 Piemonte, ha individuato un reggiseno bianco con ferretto arrugginito, segno di una lunga esposizione agli agenti atmosferici.
Gli oggetti sono stati recuperati dai carabinieri e verranno sottoposti ad analisi per verificare l’eventuale presenza di tracce biologiche. Il DNA di Mara, già isolato da una spazzola per capelli e una protesi dentaria, potrebbe essere comparato con i reperti. Sebbene i risultati richiederanno tempo, una corrispondenza genetica potrebbe riaprire le ricerche nell’area.
Nel luglio scorso sono stati eseguiti i primi accertamenti forensi, tra cui il sequestro della Fiat Punto rossa su cui Mara sarebbe salita la sera della sua scomparsa. L’auto, in uso a Cosimo Esposito nonostante fosse sprovvisto di patente, è stata analizzata dalla scientifica, che ha individuato tracce biologiche sui sedili e nel bagagliaio. Le ultime ricerche su larga scala erano state effettuate a novembre, coinvolgendo carabinieri e vigili del fuoco, che hanno battuto i boschi della Val di Susa sulla base dell’ultimo segnale GPS rilevato dal telefono della donna. La zona è particolarmente impervia, caratterizzata da dirupi, scarpate, pozzi e grotte naturali.
A quasi un anno dalla scomparsa, le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Cesare Parodi proseguono. Al momento risultano indagati per omicidio e occultamento di cadavere Vincenzo Milione, titolare della pizzeria Don Ciccio, e Cosimo Esposito, ex pizzaiolo. Sarebbero stati gli ultimi a vedere Mara viva. Secondo la ricostruzione, la donna aveva iniziato a lavorare nella pizzeria da circa una settimana. La sera della scomparsa avrebbe accettato un passaggio dal pizzaiolo per tornare a casa, ma, accortasi di aver dimenticato le chiavi, sarebbe rientrata nel locale per poi incamminarsi a piedi lungo la strada tra Susa e Chiomonte. Da quel momento, si sono perse le sue tracce.