L’offensiva informatica è ancora di tipo Ddos: si tenta di sovraccaricare la pagina web con traffico dannoso rendendola inutilizzabile.
Roma – La scia di attacchi hacker dei gruppi filorussi ai siti italiani non si ferma: prosegue per il quinto giorno consecutivo l’offensiva ai danni di enti e aziende italiane dei settori governativo, trasporti, finanziario, energetico e della difesa. Tra i siti colpiti quelli di Leonardo, Banca d’Italia, Autorità dei trasporti, Edison, Fininvest, Parmalat. Alcuni, quelli di Edison e Leonardo, non risultano raggiungibili.
Gli attacchi sono sempre di tipo Ddos con l’invio tramite bot di un alto flusso di richieste di accesso al sito per renderlo irraggiungibile. Nella prima rivendicazione degli attacchi dei giorni scorsi i NoName citavano le dichiarazioni del Capo dello Stato Sergio Mattarella, definito “russofobo“, sulla Russia e il Terzo Reich. “Invenzioni blasfeme”: la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva condannato le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in un discorso all’Università di Marsiglia la scorsa settimana aveva paragonato la Russia al Terzo Reich per il suo attacco all’Ucraina. “È strano e folle sentire invenzioni così blasfeme dal presidente dell’Italia, un Paese che sa in prima persona cosa sia veramente il fascismo”, aveva rimarcato Zakharova.
Il Ddos è un tipo di attacco informatico che tenta di rendere non disponibile un sito web o una risorsa di rete sovraccaricandoli con traffico dannoso e rendendoli di conseguenza inutilizzabili. L’acronimo sta per ‘Distributed Denial-of-Service’: gli hacker sovraccaricano il sito preso di mira con traffico Internet indesiderato, impedendo a quello normale di giungere alla destinazione prevista. L’obiettivo è ingolfare i siti, prendendo di mira server, reti di distribuzione o data center che vengono inondati di false richieste di accesso, a cui non riescono a far fronte.