L’eccezionale ritrovamento è avvenuto nell’area occidentale di Luxor, a circa 2,4 chilometri dalla Valle dei Re.
Sensazionale scoperta in Egitto. Il Ministero del Turismo e delle Antichità dell’Egitto ha annunciato la della tomba di Thutmose II, faraone della XVIII dinastia, risalente a circa 3500 anni fa. Questa è la prima tomba regale a essere portata alla luce dopo quella di Tutankhamon nel 1922. L’eccezionale ritrovamento è avvenuto nell’area occidentale di Luxor, a circa 2,4 chilometri dalla Valle dei Re, grazie a una missione archeologica congiunta tra il Consiglio Supremo delle Antichità e la New Kingdom Research Foundation.
Thutmose II regnò tra il 1493 e il 1479 a.C. e morì prematuramente all’età di circa 30 anni. Per consolidare la sua posizione al trono, sposò la sua sorellastra Hatshepsut, che in seguito sarebbe diventata una delle più grandi regine dell’antico Egitto. Durante il suo regno furono costruiti diversi edifici ad Elefantina, Karnak e in Nubia. Tuttavia, fino a oggi, il luogo della sua sepoltura era rimasto un mistero.
La scoperta della tomba C4 risale all’ottobre 2022. Gli archeologi del team britannico-egiziano stavano lavorando in un’area finora associata alla sepoltura delle regine. Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, ha spiegato che per questo, entrando nell’ingresso e del corridoio principale, inizialmente avevano pensato che la tomba appartenesse a una delle mogli reali dei faraoni thutmosidi. Lì vicino, infatti, c’erano le sepolture delle mogli di Thutmose III, oltre a quella della regina Hatshepsut.
L’ambiente, purtroppo, era in pessime condizioni a causa di antiche inondazioni. L’acqua aveva invaso la tomba, danneggiandone l’interno, il che ha reso necessario un impegnativo lavoro di restauro. E proprio il restauro è stato decisivo per giungere all’attribuzione della sepoltura. I frammenti di intonaco recuperati appartenevano infatti a un soffitto blu con stelle gialle, una decorazione tipica delle tombe dei faraoni. Erano inoltre presenti iscrizioni con parti del Libro di Im-Duat, un testo essenziale per il viaggio nell’Aldilà dei faraoni nell’antico Egitto.
L’identificazione del proprietario della tomba è stata possibile grazie alla presenza di vasi di alabastro incisi con il nome del faraone Thutmose II e il titolo di “Re defunto”. L’organizzazione della sepoltura del re era stata supervisionata dalla regina Hatshepsut, sua moglie e sorellastra.
La mummia del faraone era già stata scoperta nel XIX secolo nel nascondiglio di Deir el-Bahari, dove era stata occultata dai sacerdoti di Amon per proteggerla dai saccheggiatori. Attualmente è esposta nel Museo nazionale della civiltà egizia.
Nel 1886, Gaston Maspero procedette alla sbendatura della mummia, rivelando segni di danni causati dai predatori di tombe. Le analisi successive hanno indicato che Thutmose II morì probabilmente a causa di una grave malattia. La tomba, però, era rimasta ancora ignota.
Secondo Mohamed Ismail Khaled questa è “una delle scoperte archeologiche più importanti degli ultimi anni”. La tomba fornisce nuove informazioni sul regno di Thutmose II e rappresenta il primo ritrovamento di un corredo funerario a lui appartenente, elemento che fino ad oggi ancora mancava.
Secondo Piers Latherland, capo della sezione britannica della missione, la struttura architettonica semplice della tomba, composta da un corridoio intonacato sopraelevato di circa 1,4 metri che conduce alla camera funeraria, sia servito da prototipo per le tombe reali successive della XVIII dinastia. Si ritiene che il corridoio sopraelevato sia stato utilizzato per spostare già in antico il contenuto della tomba, a cominciare proprio dalla mummia di Thutmose II. E con ogni probabilità ciò avvenne proprio a seguito dell’allagamento, avvenuto poco dopo la morte del faraone.
Gli archeologi continueranno a studiare il sito per raccogliere altri dati su Thutmose II e per comprendere come l’inondazione abbia impattato sulla conservazione della struttura e dei suoi reperti.