L’annuncio della senatrice di Iv Paita. A Ferrara il deputato Malaguti aveva presentato una proposta elencando anche le razze pericolose.
Roma – “Siamo in presenza di specie, come i pitbull, che hanno tassi di aggressività maggiore rispetto ad altre. Quello che è successo ad Acerra non può rimanere senza risposta. Presenterò oggi stesso un disegno di legge per vietare il commercio di queste razze, so che ci sono perplessità perché quando si parla di divieti coercitivi si apre un dibattito, ma la situazione è fuori controllo”. Lo dice a 24 Mattino su Radio 24 la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva.
“I padroni di questi cani spesso non hanno la preparazione sufficiente per affrontare situazioni di emergenza, non hanno fatto corsi di formazione e non hanno patentini – spiega Paita – E poi mi chiedo: è normale che una specie che ha dimostrato più volte una notevole aggressività venga commercializzata? Non è permesso andare in giro con una tigre, giustamente. E allora perché con le razze di cani aggressive sì?”. E Paita non è l’unica a volersi muovere in tal senso.
Il caso della bimba sbranata da un pitbull ad Acerra è solo l’ultima tragedia di una serie di aggressioni, specie perpetrata da questa razza di cani, nei confronti degli esseri umani. Mauro Malaguti, deputato ferrarese di Fratelli d’Italia, insieme ad altri aveva presentato nei mesi scorsi una proposta di legge che oggi torna più che mai attuale. Nella proposta, riportata dalla Gazzetta di Modena e da La Nuova Ferrara, oltre a elencare i casi più recenti di aggressioni (anche mortali), si evidenzia come in diversi Paesi europei siano stati introdotti divieti e restrizioni in materia di detenzione di cani considerati pericolosi. In Italia, invece, ad oggi non esistono norme precise in grado di regolamentare la situazione o di rendere obbligatori comportamenti utili a prevenire eventuali rischi. La proposta di legge è composta da sei articoli.
Ecco i punti. Le razze di cani considerate pericolose: Staffordshire bull terrier, bull terrier, american Staffordshire terrier, mastiff, tosa inu, rottweiler, mastino napoletano, cane corso, dogo argentino, dogue de Bordeaux, mastìn español, perro de presa canario, perro de presa mellorquin, pit bull mastiff, fila brasileiro nonché i loro incroci. Divieto di possesso o detenzione di cani appartenenti a razze considerate pericolose. I minori di 18 anni non possono possedere cani appartenenti alle razze sopracitate, la detenzione di tali cani è vietata anche a soggetti dichiarati interdetti o inabilitati, ai condannati per reati violenti e ai soggetti nei cui confronti è stato adottato un provvedimento di sequestro del cane.
Obblighi del possessore o detentore di cani appartenenti a razze pericolose. Chiunque possegga o detenga un cane appartenente a una delle razze sopracitate ha l’obbligo di iscriverlo al registro dei cani con problemi di comportamento, che è tenuto dall’azienda sanitaria locale competente per territorio, nonché l’obbligo di dichiararne il possesso o la detenzione presso l’anagrafe canina del comune. Un cane appartenente alle razze in questione deve sempre essere portato a guinzaglio, a una misura non superiore a metri 1,50, nei luoghi pubblici, nei luoghi aperti al pubblico e nelle parti comuni condominiali. La violazione degli obblighi e dei divieti è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 450 a euro 750.
E ancora, chi acquista un cane provvisto di certificato genealogico emesso dall’Ente nazionale della cinofilia italiana è tenuto a versare, contestualmente all’acquisto, un contributo una tantum, pari a euro 100, al fondo di cui all’articolo 6. Infine, i soldi ottenuti dalle sanzioni (art.4) e dai contributi una tantum (art.5) sono versati nel fondo istituito presso il Ministero della salute dall’articolo 8 della legge 14 agosto 1991, n. 281, e destinato al finanziamento dei canili municipali, le cui risorse sono ripartite tra i comuni sulla base di una graduatoria redatta in considerazione dell’impegno profuso nel contrasto al randagismo, nelle campagne di sterilizzazione di cani randagi e nel sostegno alle adozioni.