Le morti dietro le sbarre a Sollicciano, gli avvocati: “Fallimento della società”

I penalisti intervengono sul dramma nel carcere fiorentino, che è emergenza nazionale. Contro i suicidi occorre un intervento urgente.

Firenze – Sotto l’hashtag #SolliccianoDeveChiudere, gli avvocati fiorentini in un convegno – dopo l’ennesimo suicidio dietro le sbarre – sottolineano che “chiudere Sollicciano non può essere solo uno slogan, ma una proposta concreta per superare una struttura carceraria che, per la sua fatiscenza, costringe i detenuti a vivere in condizioni disumane e degradanti”. La denuncia si fa ancora più drammatica con la notizia dell’ennesimo suicidio di un detenuto a Sollicciano. “Si tratta del secondo suicidio in meno di due mesi, un dato tragico che non può lasciare indifferenti”, sottolinea Sergio Paparo, presidente dell’Ordine degli avvocati di Firenze.

I suicidi, infatti, “non sono solo numeri, – prosegue – ma storie di persone che hanno vissuto situazioni insostenibili. La condizione di invivibilità della casa circondariale di Sollicciano è insostenibile. È il momento di agire per garantire una giustizia che rispetti la dignità umana e promuova il reinserimento sociale dei detenuti”. Il 3 gennaio scorso, un ragazzo egiziano di soli 25 anni si è tolto la vita – ricorda in una nota -, e poi è toccato a un giovane romeno di 39 anni. Le loro vite spezzate rappresentano un monito per tutti noi. Non possiamo più attendere”. Paparo è intervenuto ieri al convegno “Il carcere: una istituzione al collasso”, svoltosi a Casa Caciolle, a Firenze, promosso dalla Fondazione per la Formazione forense e dall’Ordine degli avvocati di Firenze.

La necessità di garantire i diritti umani anche all’interno degli istituti penitenziari, la lotta contro le condizioni di violenza e degrado nelle carceri, e il fondamentale obiettivo di trasformare la pena in un’occasione di reinserimento sociale. Questi i temi centrali del convegno promosso dalla Fondazione per la Formazione Forense e dall’Ordine degli Avvocati di Firenze, ha visto il sostegno della Camera Penale e dell’Opera Divina
Provvidenza Madonnina del Grappa. “Nel giro di 12 ore due giovani detenuti si sono tolti la vita, il primo era ristretto presso la casa circondariale di Prato, il secondo a Sollicciano. Due tragici eventi – scrive il direttivo della Camera penale di Firenze – che si sono consumati all’indomani di una giornata interamente dedicata al tema del carcere con esponenti della politica, dell’Accademia e del mondo religioso”.

I suicidi in carcere, dicono i penalisti, “non sono solo una tragedia personale, ma un fallimento collettivo della società e del sistema giustizia, un sistema che ha smarrito il senso di umanità che invece dovrebbe accompagnare il percorso di espiazione della pena. La funzione rieducativa della pena risulta oramai totalmente sopraffatta dalla solitudine – si legge ancora in una nota -, dall’assenza di prospettive per il futuro e dalla disumanizzazione delle condizioni di vita all’interno degli istituti penitenziari, luoghi di annullamento della dignità dell’uomo. Tutto questo a qualcuno interessa ancora? A noi sì, ma abbiamo il tragico sospetto di essere rimasti in pochi. Con forza e a gran voce, sollecitiamo l‘intervento immediato delle Istituzioni”. 

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