Le senatrici della Lega: “Sempre più spesso emergono casi di donne che hanno subito violenze difficili da dimostrare in tribunale”.
Roma – “Ok alla mozione della Lega per un piano di contrasto al fenomeno delle cosiddette ‘droghe dello stupro’. Sono purtroppo sempre più diffuse alcune sostanze psicoattive, come la GHB o la GBL, con effetti quali perdita di coscienza e amnesie che favoriscono la costrizione ad atti sessuali non consensuali”. Così in una nota le senatrici della Lega, dopo l’ok alla mozione a prima firma di Stefania Pucciarelli. “Si tratta di sostanze insidiose, di estrema velocità di metabolizzazione e smaltimento da parte dell’organismo umano e, per tale ragione, – sottolineano – difficilmente rilevabili nel tempo. Sempre più spesso, infatti, emergono casi di donne che hanno subito violenze difficili da dimostrare in tribunale”.
“La prova del reato – proseguono le senatrici – muove attorno all’esistenza di un dissenso o mancato consenso e all’attendibilità della vittima che, proprio a causa dell’assunzione di certe sostanze, non può ricordare o essere totalmente consapevole di ciò che è avvenuto. Di fatto, si tratta spesso di violenze invisibili. Per tali ragioni riteniamo importante l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per elaborare procedure specifiche, linee guida e raccomandazioni, oltre all’identificazione di laboratori in ciascuna regione che implementino le strumentazioni necessarie ad individuare tali sostanze. Fondamentale contrastare il fenomeno da un punto di vista tecnico e legale, ma allo stesso tempo sensibilizzare sull’esistenza di queste droghe, prevedendo anche iniziative didattiche ad hoc”.
“Sappiamo quanto sia importante per questo governo il tema della violenza sulle donne. Siamo convinte che oggi dal Parlamento partirà un’iniziativa con risposte concrete al fenomeno”, concludono le senatrici. “La mozione che presentiamo – interviene la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli, intervenendo in Aula durante le dichiarazioni di voto sulla mozione contro la cosiddetta droga dello stupro – segna un passo importante per creare procedure operative omogenee, affinché ogni caso di aggressione sessuale facilitata dalle droghe venga trattato con competenza. E’ fondamentale un’azione coordinata, che venga affrontata con competenza e coinvolga tutti gli attori in campo: famiglie, personale sanitario, educatori, psicologi, forze dell’ordine e magistratura”.
“Dobbiamo aggiornare i protocolli già esistenti nelle singole strutture ospedaliere, aumentare le tecnologie necessarie in ogni regione, creare un database regionale e nazionale che raccolga i casi di violenza sessuale. Questo dramma – conclude Ronzulli – è una ferita che dobbiamo rimarginare perché riguarda tutti noi: le vittime, che dobbiamo proteggere e assistere, la giustizia, per non lasciare impuniti i colpevoli, le istituzioni, che devono mettere il personale sanitario nelle condizioni di avere gli strumenti necessari affinché le denunce possano avere il sostegno delle prove medico-legali. Solo così potremmo dire di aver fatto la nostra parte in questa battaglia per costruire un futuro migliore per i nostri figli”.
Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d’Italia e componente della commissione Femminicidio, sottolinea che “se la violenza è in continua evoluzione, in evoluzione devono essere gli strumenti per individuarla, estirparla e annichilirla. Dal punto di vista legislativo il sistema è coerente, completo ed efficace. Ma la violenza è un fenomeno subdolo che si presenta sempre sotto nuove forme, di recente si presenta unitamente alla somministrazione della cosiddetta droga dello stupro. Una violenza nella violenza e allora ben vengano strumenti come campagne divulgative, iniziative didattiche nelle scuole, un tavolo di lavoro nazionale permanente, laboratori scientifici in grado di affinare tecniche sempre più all’avanguardia per individuare la presenza delle droghe dello stupro nei casi di violenza e un archivio nazionale che raccolga dati sanitari e forensi“.