La situazione di stallo si è sbloccata in una riunione tra Mantovano, i ministri e Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e loro avvocato.
Roma – Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, potrebbero riferire nei prossimi giorni con un’informativa al Parlamento sul caso Almasri. Dovevano già farlo una settimana fa, poi, però, l’iscrizione nel registro degli indagati insieme alla premier Giorgia Meloni e al sottosegretario Alfredo Mantovano aveva bloccato tutto, suscitando le proteste delle opposizioni e l’interruzione dei lavori parlamentari. È una riunione, tra lo stesso Mantovano, i ministri e Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e avvocato dei quattro, a sbloccare la situazione.
Dalla legale, infatti, arriva il nullaosta all’informativa che sarà ufficializzata nelle riunioni delle conferenze dei capigruppo previste oggi alla Camera e in Senato. Le opposizioni, in ogni caso, si preparano alla battaglia. Giuseppe Conte interviene ancora sulla scarcerazione del generale libico: “Giorgia Meloni deve chiarire perché lei, donna, madre, cristiana, ha imbarcato e ha consentito tutti gli onori di un volo di Stato per sottrarre alla giustizia internazionale un boia, addirittura accusato di stupro su bambini di 5 anni“, attacca. Non solo. “La prestigiatrice Meloni, questa volta, riesce a tirare fuori dal cilindro non un coniglio, ma addirittura il complotto. E allora ci venga a spiegare qual è questo complotto – insiste – La sorella Arianna dice che è come Frodo: qui si sta realizzando una frode a danno degli italiani e noi non lo permetteremo”.
Chiara Braga, capogruppo dem, condivide e rilancia: “Non siamo disponibili a riprendere i lavori dell’Aula finché il governo non avrà riferito in Parlamento sul caso Almasri – mette a verbale – Vogliamo avere certezza sull’informativa del presidente del Consiglio”. Alla richiesta si aggiungono prontamente Avs, Azione, Iv e Più Europa. Da quello che emerge, però, le opposizioni si dovranno ‘accontentare’ di Nordio e Piantedosi. Meloni, infatti, non sembra essere intenzionata ad assecondare le richieste che arrivano dal centrosinistra. “Non è stato il Governo a decidere della scarcerazione di Almasri, quindi non sta alla premier riferire in Parlamento”, è il ragionamento che filtra dalla maggioranza.
Le opposizioni dovranno decidere come rispondere alla proposta di informativa. Sulla possibilità di continuare a interrompere i lavori, infatti, il M5S esprime “forti perplessità”. Sì all’ostruzionismo duro – è la linea – ma senza bloccare il Parlamento. “Nessun Aventino – rassicurano dal Pd – Se davvero verranno in Aula Nordio e Piantedosi il Governo c’è“.