Il Tar del Lazio respinge l’istanza cautelare delle strutture sanitarie contro il decreto tariffe

Per il tribunale non sussiste un pregiudizio grave e irreparabile: eventuali danni economici ristorati in un secondo momento.

Roma – Il Tar del Lazio respinge l’istanza cautelare delle strutture sanitarie contro il decreto sulle tariffe. Il Tribunale Amministrativo Regionale (Sezione Terza Quater) ha respinto l’istanza cautelare presentata da numerose strutture sanitarie private contro il Decreto del Ministero della Salute del 25 novembre 2024, relativo alla definizione delle tariffe per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica. L’ordinanza è stata emessa nella camera di consiglio del 28 gennaio 2025.

Il ricorso e le contestazioni. Le strutture sanitarie ricorrenti, tra cui numerosi laboratori di analisi e centri diagnostici, hanno contestato le modalità di definizione delle tariffe stabilite dal decreto ministeriale, sostenendo che esse avrebbero causato un danno economico rilevante alle loro attività. La richiesta di sospensione dell’efficacia del decreto mirava a evitare ripercussioni economiche immediate sulle strutture sanitarie coinvolte. Le motivazioni del Tar. Nel respingere l’istanza cautelare, il tribunale ha ritenuto che non sussistesse un pregiudizio grave e irreparabile per le strutture sanitarie, sottolineando che eventuali danni di natura economica possono essere ristorati in un secondo momento. Inoltre, il tribunale ha fissato un’udienza pubblica per il 27 maggio 2025, nella quale verrà trattato il merito della questione.

L’ordinanza ha anche evidenziato come la determinazione delle tariffe sia avvenuta tenendo conto di criteri di efficienza, economicità e sostenibilità del sistema sanitario, elementi già riconosciuti in precedenti decisioni giurisprudenziali. Con questa decisione, il decreto ministeriale rimane pienamente efficace, e le strutture sanitarie dovranno adeguarsi ai nuovi parametri tariffari stabiliti. Tuttavia, l’udienza di maggio potrebbe rappresentare un’opportunità per un’ulteriore valutazione delle questioni sollevate dai ricorrenti. Le amministrazioni coinvolte, tra cui il Ministero della Salute, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno accolto favorevolmente la decisione del TAR, sottolineando la necessità di garantire una regolamentazione equa e sostenibile delle tariffe sanitarie.

La decisione del Tar del Lazio rappresenta un primo passo verso la definizione della controversia sulle tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale. Le strutture sanitarie private restano in attesa dell’udienza di maggio, nella speranza di poter ottenere una revisione delle tariffe imposte dal decreto.

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